Le parole dell’ex calciatore bianconero nell’intervista de La Gazzetta dello Sport.
PARIGI – Al Parco dei Principi ha trovato la consacrazione definitiva. Moise Kean è l’astro nascente dell’attacco. Il talento azzurro ha voltato pagina dopo la deludente esperienza all’Everton, il club che ne detiene ancora il cartellino. Si inseguono le voci sul suo futuro e si fanno sempre più insistenti quelle che vedono il forte interesse della Juventus nel riprendersi l’attaccante ceduto due stagioni fa al club inglese. Kean ha risposto alle domande della Gazzetta nell’edizione di oggi. Queste le sue dichiarazioni.
Sui tecnici che lo hanno fatto crescere
“Quello che per me è un vero padre è Corrado Grabbi. Lui mi ha tolto dalla strada, mi ha fatto conoscere la realtà del calcio e quella della vita. Ogni giorno gli sono grato, gli devo molto. Ancora adesso mi chiama per darmi consigli, mi segue. Mister Allegri che mi ha dato fiducia anche se in quegli anni ero un po’ una testa calda… Mi ha fatto giocare, ha creduto in me. E io gli sarò sempre grato“
Sull’esperienza alla Juventus
“Sinceramente un po’ mi è dispiaciuto andare via. La Juve mi ha dato tutto, sono cresciuto lì, senza la società non sarei dove sono ora. Ma poi ho capito che la vita di un calciatore è così e me ne sono fatto una ragione. Dovevo imboccare la mia strada, diventare uomo, era giusto così. La Juve mi resterà sempre nel cuore. Ora mi godo le semifinali, poi vedremo”
Su Giorgio Chiellini
“Giorgio Chiellini era il saggio del gruppo, mi trattava come un fratellino piccolo, mi ha sempre dato consigli, mi diceva come entrare in gruppo, come starci. I consigli che mi hanno aiutato e che porto con me”