L’1-1 contro la squadra toscana interrompe il filotto di sette vittorie consecutive da parte dei bianconeri, scavalcati nuovamente dall’Inter dopo la vittoria di ieri contro la Fiorentina. Domenica prossima c’è lo scontro diretto
Della serie: l’imprevisto è sempre dietro l’angolo. Purtroppo, lo sa bene la Juventus che sabato sera, dopo sette vittorie consecutive, non è riuscita ad andare oltre l’1-1 in casa contro l’Empoli. Per i bianconeri, era l’occasione giusta per mantenere a debita distanza l’Inter, ma Allegri e compagni hanno ‘fallito’ l’impresa mancando un allungo che avrebbe consentito di affrontare lo scontro diretto di domenica prossima con una percezione completamente diversa. Ieri sera, contro la Fiorentina, la squadra di Inzaghi ha subito approfittato del mezzo passo falso dei bianconeri e ha espugnato il Franchi non senza fatica, ma a pochi giorni dal derby d’Italia si riporta in vetta alla classifica a +1 sulla Vecchia Signora con una gara in meno.
IL FILM DELLA PARTITA. La grande sorpresa dell’avvicinamento alla partita la mette in scena Massimiliano Allegri, che stravolge la coppia d’attacco che tanto bene stava facendo lasciando in panchina Yildiz per affiancare a Vlahovic Arek Milik. La partita del polacco, però, dura solamente 18 minuti: il numero 14 controlla male un pallone e, nel tentativo di recuperarlo, affonda un colpo deciso sulla caviglia di Cerri. Dopo consulto all’on field review, il direttore di gara ritorna sui suoi passi e sventola il cartellino rosso all’attaccante, che lascia così in 10 uomini la sua Juventus. Allegri decide di non intaccare la squadra con innesti dalla panchina, ma i bianconeri finiscono inevitabilmente per soffrire per tutta la restante parte della prima frazione. Nonostante il predominio territoriale, la squadra di Nicola però non riesce comunque a produrre tanti pericoli, anche, e soprattutto, perché dentro l’area Bremer e compagni sono molto attenti nelle coperture. Complici le nuove indicazioni da parte del mister, nella ripresa l’approccio dei bianconeri alla gara è decisamente infuocato e, da una serie di ottime giocate da parte del tandem Cambiaso-McKennie, guadagnano un corner al minuto 50 dai cui sviluppi Vlahović va a segno. Il serbo è lesto a sfruttare una palla vagante capitata nelle sue vicinanze e con una rapidissima girata di sinistro supera Caprile. Il gol subito spinge Nicola a non indugiare troppo e con l’ausilio dei cambi rivoluziona la squadra. Al minuto 56’ butta nella mischia Cancellieri e Baldanzi e il 4-3-3 si rivela una mossa molto azzeccata. Complice la stanchezza ormai evidente dei bianconeri, gli ospiti riescono a trovare il pareggio: Baldanzi esce dal traffico e scova uno spazio centrale al limite dell’area. Locatelli è in ritardo nell’uscita e il talento classe 2003 piazza una conclusione non violenta, ma velenosa ed estremamente precisa all’angolino. La Juventus, nel finale, prova a riacciuffare il vantaggio anche con la verve del neoentrato Yildiz, ma i tentativi risultano vani e così la partita si spegne sull’1-1.
COSA E’ SUCCESSO? E’ stato un incontro che sottolinea ancora una volta che ogni partita ha una sua storia, e nulla è scontato nel mondo del calcio. Lo spartiacque indiscusso è stato evidentemente l’errore di Milik, protagonista di una espulsione che ha cambiato le sorti di una gara in cui l’inferiorità numerica ha reso difficile perseguire un gioco performante. L’episodio ha evidenziato quanto gli errori individuali possano avere un impatto significativo sul corso di un match sulla carta definito semplice. Miretti, ad esempio, ha sprecato un’opportunità chiara sparando alto, senza nemmeno notare la presenza di Vlahovic libero al centro del campo. Non da meno, il mancato contrasto di Locatelli su Baldanzi ha permesso a quest’ultimo di concludere a rete senza ostacoli. In tutto ciò, aggiungiamo la decisione tattica alquanto discutibile di Allegri, ha scelto di escludere Yildiz dall’undici titolare sollevando non pochi interrogativi, soprattutto considerando la sua performance positiva quando è entrato in campo nel finale dell’incontro. Alcuni suggeriscono che l’allenatore potrebbe aver cercato di alleviare la pressione sul talento bianconero o, forse, di coinvolgere il polacco in modo più attivo dopo un periodo in cui era utilizzato poco. Però, era tempo di fare esperimenti ad una settimana dal derby d’Italia?