CHAMPIONS LEAGUE- L’entusiasmo e la convinzione bianconera, dopo l’impresa di ieri sera in casa di Messi & Koeman è alle stelle.
L’ambiente è rinvigorito come mai prima nella stagione. Una sensazione di unione, esaltazione, sicurezza e solidità tutta in una notte, a buon rendere per il futuro.
Ma se tutte le lodi ed attenzioni sono per i giocatori scesi in campo, ieri sera contro ogni tendenza o previsione, Pirlo ha spedito in panchina uomini che oggettivamente sarebbero titolari in mezza Europa o forse di più, azzeccando completamente le scelte di formazione.
PANCHINA ILLUSTRE- Avere una rosa competitiva, nella sua completezza è una fortuna che poche quadre hanno. Spesso è un punto di forza imprescindibile per chi vuole puntare in alto ed essere performante su tutta la stagione e su più fronti.
La Juventus questa fortuna ce l’ha. Altro paio di maniche è saper gestire tutti quanti, anche gli esclusi in gare come quelle di ieri, senza rompere il gruppo squadra.
Contro il Barcellona, dettaglio non da poco, Andrea Pirlo ha lasciato in panchina: Kulusevski, Dybala, Bernardeschi, Bentancur, Rabiot e Szczesny.
Solo a leggerli, questi nomi mettono i brividi a pensarli seduti in panca, quando in campo contro la tua squadra c’è gente come Lionel Messi.
GESTIONE DEI CAMPIONI- Mister Pirlo, con la consueta pacatezza, spedisce il filotto di campioni in panca e si gode l’impresa al Camp Nou.
Uno spunto interessante che nasce pensando a questa panchina, e pensando comunque che in casa Juventus ci sia un ambiente coeso ed unito, è che c’è una grande capacità della gestione dei giocatori.
Saper dare una rotazione utile, ponderata e calibrata alla squadra, piena zeppa di campioni e giocatori strapagati durante il calciomercato, riuscendo comunque nei due intenti, vincere e non spaccare il gruppo squadra, è frutto di una grande gestione.
I meriti vanno a tutti. Pirlo per la gestione diretta. La dirigenza per la gestione super partes. I compagni di squadra per il gruppo.
La gestione Dybala ne è un esempio calzante. La Joya, in uno dei suoi momenti più difficili, è comunque preservato, fatto giocare nelle occasioni giuste e momenti giusti. Mai una parola fuori posto dalla dirigenza o da qualsiasi membro bianconero. Altra cosa è poi l’effettivo brutto rendimento del calciatore.
Insomma un equilibrio difficile da gestire, soprattutto se circondati da campioni. La Juventus però, fin qui, ce la sta facendo alla grande. Solo con un ambiente del genere, tartassato e tormentato in questi primi mesi di calcio, coeso e ben gestito può vincere 3 a 0 in casa del Barcellona, lasciando in panchina gente come Chiesa, Dybala e Kulusevki. Una panchina illustre.