Dopo il pareggio di domenica contro l’Inter, la Juventus guarda al futuro con più ottimismo. Intanto, l’ombra di Antonio Conte alleggia sopra Torino
Tanto rumore, per nulla. Il big match di domenica sera fra Juventus e Inter non ha stravolto l’andamento di un campionato, la cui vittoria, quasi sicuramente, vedrà una lotta persistente fra queste due storiche rivali (e forse non solo). Il modesto pareggio per 1 a 1 lascia tutto come prima, con l’Inter capolista a quota 32 e la Juventus seconda a due punti di distacco. I nerazzurri non prendono l’allungo per lo Scudetto, mentre i bianconeri rimangono in scia mancando un sorpasso che avrebbe rinforzato la posizione di Allegri e la credibilità di un calcio che, pur macinando punti, ancora non riesce a scaldare i cuori.
IL PUNTO – E’ una storia ormai vecchia, lo sappiamo, ma cerchiamo di guardare il bicchiere mezzo pieno. Infatti, c’erano tutti i presupposti di subire una lezione da parte di una squadra ben più strutturata e candidata alla vittoria finale, ma invece non è andata così. Abbiamo assistito ad una gara equilibrata in cui la Juventus, come è accaduto molte volte nelle ultime partite, ha mostrato un’applicazione e una concentrazione da vendere. La stoccata di Vlahovic, al 27’ del primo tempo, per un attimo aveva anche illuso sull’ipotetica conquista della vetta, ma appena sei minuti dopo Lautaro devia in rete un traversone di Marcus Thuram riportando il risultato in parità. Malgrado tutto, però, l’esame Inter è stato superato, non a pieni voti, ma è stato superato, con Allegri che, anche quest’anno, si sta superando nella sua capacità di tenere a galla la barca bianconera. Tra un processo e l’altro, una squalifica per doping e un’altra per scommesse sul calcio, è riuscito comunque a creare un gruppo solido e granitico, forte di quella solidità difensiva che ha fatto la fortuna della squadra dei nove Scudetti consecutivi: solo otto i gol subiti nelle prime 13 giornate (quattro in un’unica partita).
GUARDARE AVANTI – Dopo il derby d’Italia, gli obiettivi della Juventus devono per forza cambiare: il quarto posto resta il traguardo minimo, ma sognare qualcosa di più non costa nulla. E in quella che potrebbe essere, forse, l’ultima stagione di Allegri al timone dei bianconeri sarebbe la ciliegina sulla torta di una lunga storia d’amore. I rumors degli ultimi giorni rivelano che, agli occhi di Max, il clima a Torino non è più quello di una volta, e lui fatica a ritrovarsi in una dimensione molto diversa dalla Juve che imparò a conoscere nei primi 5 anni in panchina. Inoltre, il blitz di Antonio Conte a Vinovo non è passato inosservato e, malgrado la scusa ufficiale sia stata quella di salutare il suo grande amico e allenatore della Primavera Paolo Montero, si è parlato anche di futuro. L’ex tecnico ha già più volte dichiarato che gli piacerebbe tornare alla Juventus ed il fatto che sia tornato a vivere a Torino con la famiglia, rifiutando nel frattempo altre destinazioni, è un segnale forte e chiaro. La società per ora temporeggia, ma prima o poi l’ora delle decisioni scoccherà.