Dopo due settimane di trepidante attesa dovute alla pausa delle nazionali, la serie A riparte con quanto di meglio può offrire il nostro calcio dopo un terzo di stagione passata agli archivi. All’Allianz Stadium di Torino va in scena infatti il 181^ “Derby d’Italia” che quest’anno assume i connotati di gara scudetto perché è la Juve la vera rivale dell’Inter capolista, con due punti di vantaggio proprio sulla banda allenata da Massimiliano Allegri.
Era da tempo che la sfida tra due delle squadre più importanti del nostro calcio non contava cosi’ tanto ai fini della classifica. Per quanto una partita di fine Novembre non può mai essere decisiva ai fini della vittoria finale della competizione, questo match aveva il compito di svelarci le reali ambizioni della Juventus dopo un inizio di stagione positivo dal punto di vista dei risultati ma sempre al centro delle critiche per le modalità con le quali i bianconeri raggiungono i propri risultati.
Le squadre arrivano alla sfida con qualche assenza pesante, Inzaghi deve rinunciare a Pavard e Bastoni in difesa e ad un piccolo infortunio di Alexis Sanchez che non sarà della partita; Allegri oltre a Pogba e Fagioli ai box fino al termine della stagione, non recupera Danilo e Weah e sceglie di dare una chances a Nicolussi Caviglia, titolare per la prima volta con la maglia della Juventus al posto di Locatelli che recupera solo per la panchina.
Torna dal primo minuto, Dusan Vlahovic che ricompone il tandem con Federico Chiesa che tanto bene aveva fatto nelle prime partite stagionali e che non segna da due mesi abbondanti.
Buono approccio al match della Juve che prova a sfruttare la spinta dello Stadium cercando di aggredire il match. Cambiaso prova una girata al volo dal limite dell’area di rigore di estrema difficoltà, mentre gli ospiti rispondono con una spizzata di testa di Thuram che finisce tra le braccia di Szczesny. Al quarto d’ora c’è la prima vera occasione da gol: sugli sviluppi di una rimessa laterale molto profonda, capitan Rabiot lavora bene un pallone per Chiesa che lo controlla e prova un piazzato mancino che si perde sul fondo e non trova il secondo palo.
Rispondono i nerazzurri con un colpo di testa di Lautaro sul secondo palo che non sorprende il portiere polacco bianconero.
La Juventus trova la scossa al minuto 27′, bravo Vlahovic a sradicare il pallone a Dumfries e a mettere in movimento Chiesa.
L’esterno della nazionale avanza a grandi falcate e serve il pallone a centro area per il tocco preciso dell’attaccante serbo che sblocca la partita e manda in delirio lo Stadium. Torna a segnare la Juventus con i suoi attaccanti che non segnavano da 5 partite ed esultanza polemica di Vlahovic che torna a gonfiare la rete dopo oltre due mesi di astinenza. L’attaccante serbo è indemoniato e corona con la gioia personale una prestazione finalmente convincente per atteggiamento e pulizia tecnica.
Adesso il canovaccio tattico del match rischia di essere stravolto con i bianconeri che cercheranno di difendere il vantaggio e l’Inter che proverà a scoprirsi per cercare il pareggio, e invece il pareggio non tarda ad arrivare con un’azione magistrale dell’Inter che scardina il pressing bianconero e mette a nudo le fragilità di una difesa che sembrava imperforabile.
Passaggio di Sommer per Dumfries che di prima mette in movimento Barella che con un altro tocco di prima elude l’intervento di Rugani e apre una voragine alle sue spalle; Marcus Thuram si prende gioco di Bremer e mette un pallone a centro area per il taglio perfetto di Lautaro Martinez che brucia Gatti e conclude sul secondo palo alle spalle di Szczesny. Botta e risposta tra Juventus ed Inter che arrivano all’intervallo per 1-1 al termine di una prima frazione gradevole. Nella ripresa la partita diventa blanda e noiosa con l’Inter che prende in mano il possesso del gioco e la Juventus che cerca di limitare al minimo gli errori. La paura di perderla prevale sulla voglia di vincerla e le due squadre si accontentano del pareggio finale in una seconda frazione priva di grandi emozioni. Entrambe le squadre prolungano la striscia di risultati utili consecutivi iniziata dal post Sassuolo, unica squadra capace di battere queste due super potenze. Al termine della partita però è curioso l’episodio che riguarda Adrien Rabiot.
Intervistato al termine della sfida, il capitano bianconero ha dichiarato senza mezzi termini la reale ambizione dello spogliatoio bianconero che punta allo scudetto. Una dichiarazione d’intenti che smaschera la comunicazione adottata da Allegri e dalla società che continua a fissare l’obbiettivo sui primi 4 posti. La Juventus sogna il sorpasso all’Inter e vuole vincere il titolo, 4 anni dopo l’ultimo trionfo tricolore targato Sarri e CR7.
Il gol di Lautaro ha rimandato l’assalto al titolo della Juve ma conferma il valore e il ruolo che i bianconeri avranno per il resto della stagione.
Assalto solo rimandato con i nerazzurri che dovranno amministrare due punti di vantaggio, in una duello destinato a far parlare di sé anche nelle prossime settimane.
This website uses cookies so that we can provide you with the best user experience possible. Cookie information is stored in your browser and performs functions such as recognising you when you return to our website and helping our team to understand which sections of the website you find most interesting and useful.