Leonardo Bonucci è il miglior difensore del 2021
SICUREZZA – Tra gioie e dolori di questa prima parte di stagione, ci sono anche notizie, per la Juventus, che non possono che far piacere. A Dubai, dove si sono svolte le premiazioni per i Globe Soccer Awards, tra i grattacieli e il lusso rappresentato dalla città araba, i bianconeri hanno potuto mettere in mostra il loro vanto: Leonardo Bonucci, infatti, è stato premiato come miglior difensore dell’anno, superando campioni del calibro di Azpilicueta, Alexander–Arnold e il compagno e amico Giorgio Chiellini, solo per menzionarne alcuni. A 34 anni, un riconoscimento importante e meritato per uno dei grandi protagonisti del ciclo vincente della Juventus e della Nazionale, conclusosi con la vittoria dell’Europeo.
STORIA – E dire che la storia di Bonni con la Juventus ( e con Allegri) sembrava essersi conclusa già tempo fa: nell’estate 2017, al termine di una stagione ricca di frizioni con il tecnico livornese, il suo trasferimento al Milan era stato considerato come un tradimento, sugellato dall’esultanza dopo una delle due reti segnate in maglia rossonera, messa a segno proprio contro i bianconeri all’Allianz Stadium. Il pentimento e il ritorno l’anno seguente avevano fatto storcere il naso a molti tifosi ma, grazie alle qualità da leader e alle grandi prestazioni offerte dal 19, la ferita è stata risanata a tempo di record. Dal rientro alla base, il nativo di Viterbo ha lavorato, ha sofferto e ha gioito ma, più di ogni altra cosa, ci ha messo la faccia nei momenti di difficoltà, nonostante non fosse né il capitano né il vicecapitano della squadra: da vero leader, come pochi ce ne sono attualmente tra le fila dei bianconeri. Lui e Chiellini, colonne a tinte azzurre e bianconere, hanno trascinato caratterialmente e tecnicamente la Juventus e la Nazionale a grandi traguardi e, nonostante l’età avanzi, non hanno alcuna intenzione di smettere, almeno per ora.
SCOPERTA – A livello di campo, poi, la sua importanza si è dimostrata vitale a prescindere da chi fosse la guida tecnica della squadra. Le abilità da “primo regista”, ormai una sua peculiarità riconosciuta, sono state sfruttate sia da Sarri che da Pirlo, ma è con Allegri che un’altra caratteristica è venuta fuori: in assenza di Dybala, è infatti proprio Bonucci il rigorista della squadra. Dagli undici metri si è dimostrato, finora, una sentenza, con 3 reti su 3 tentativi. La sua importanza per lo scacchiere di Allegri è testimoniata dal suo utilizzo: con 1448 minuti giocati è infatti il giocatore di movimento più utilizzato dal tecnico toscano, che lo ha fatto riposare solo in pochissime occasioni e, anche quando ciò è accaduto, lo ha consultato durante i 90′ per sistemare quello che non andava in campo. Insomma, un giocatore fondamentale a 360°, con un messaggio a tutti: quando si parla di Bonucci, è bene sciacquarsi la bocca.