I problemi bianconeri che ne hanno condizionato le ultime prestazioni
GLI ESPERIMENTI FUORI LUOGO – La Juventus non sta vivendo il suo momento migliore e non ha molto tempo per aggiustare il tiro, salvando una stagione ben al di sotto delle aspettative iniziali. In particolare, nelle ultime sei gare di campionato ha vinto soltanto con Genoa e Parma, pareggiato il derby della Mole e la partita con la Fiorentina, mentre sono arrivate due sconfitte pesanti con Benevento e Atalanta. Probabilmente il primo tempo con la Viola di settimana scorsa è stato il più brutto dell’intera gestione Pirlo, a causa di un 3-5-2 sperimentale che non ha portato alcun frutto positivo e ben 0 tiri in porta. L’attenuante del tecnico bresciano sta nell’aver dovuto rinunciare per infortunio ai due giocatori con il rendimento più alto di quest’annata, ovvero Danilo e Chiesa, anche se la Juventus non può permettersi di dipendere soltanto dai due/tre interpreti migliori. Nell’intervallo si è ritornati al modulo di sempre e si è cambiato anche l’attaccante: Alvaro Morata è entrato al posto di uno spento Dybala e ha fissato il punteggio sull’1-1 con una bella rete che ha limitato i danni.
LA COPPIA D’ATTACCO CHE NON FUNZIONA – Paulo Dybala è tornato dopo un lungo stop per un problema al ginocchio e dovrebbe garantire maggiore qualità al reparto offensivo, al fine di conquistare un piazzamento Champions. Purtroppo però non sembra esserci intesa con Cristiano Ronaldo, e quando giocano insieme non c’è nessuno che attacchi la profondità o crei pericoli nelle aree avversarie, se non per sporadiche occasioni individuali. Non solo, ci si è trovati a fare a meno anche dei goal di Cr7, e cioè una delle poche certezze di quest’annata da dimenticare: 25 i goal in campionato del portoghese ma solo 1 nelle ultime sei partite, siglato nel derby del 3 aprile.
I RIENTRI E L’AVVERSARIO – Il rientro di alcune pedine fondamentali agevola la situazione di Pirlo, ma non la risolve. Serve tornare a vincere e magari anche a convincere con buone prestazioni; dunque non si può prescindere né dagli uomini chiave come Chiesa, né dai goal di Ronaldo, unico vero bomber bianconero. L’Udinese è un avversario ostico che punta sulla solidità difensiva, ma è già quasi salva e potrebbe non avere le motivazioni di altre squadre di bassa classifica. Tutto dipende soltanto dalla Juve; se si vuole partecipare alla Champions del prossimo anno si ha l’obbligo di sbrigare la pratica Udinese senza colpi di scena. Vincere la prima finale per giocare con più serenità le altre cinque; non c’è altra strada.