I bianconeri cambiano sempre volto. Massimiliano Allegri, fin qui, non ha mai schierato la stessa formazione, cercando di volta in volta di adattare la squadra alle esigenze tattiche delle varie sfide. Contro il Chelsea è più che probabile un nuovo stravolgimento di formazione.
MAI UGUALI – La Juventus è una creatura pirandelliana; un’entità proteiforme che segue la filosofia eraclitea del Panta Rei. Mai la stessa, sempre diversa. Dall’inizio della stagione ad oggi sono stati infiniti i cambi di modulo e altrettanti – ovviamente – quelli degli interpreti. Si parte però sempre dalla base del 3-5-2 e si arriva alle numerose variazioni sul tema. Si potrebbe parlare di nuance, minime sfumature o limature, ma la realtà parla d’altro: la creatura di Allegri cambia sempre per rimanere il più possibile fedele a se stessa. Il gattopardismo bianconero non sembra riscuotere molto successo, soprattutto fra i tifosi più tradizionalisti. Sì, questa è una contraddizione.
CONTRO I BLUES – Il tecnico livornese sta lavorando con la squadra nella rifinitura in vista del match di domani sera contro il Chelsea. Le numerose assenze lo costringono ad inventare nuovamente uno schieramento iniziale: senza Chiellini, De Sciglio, Danilo, Bernardeschi, Ramsey e con Dybala ancora da valutare, si va verso uno stravolgimento dello schieramento iniziale proposto nella sfida di sabato scorso contro la Lazio; fatta eccezione per l’attacco, che potrebbe essere riconfermato in toto. Gli interpreti del reparto offensivo, dunque, dovrebbero essere nuovamente Chiesa, Morata e Kulusevski. Lo svedese ha avuto una chance importante e ha dato buone risposte: subentrato a Danilo (uscito nei primi minuti della sfida con i biancocelesti per uno scontro con Hysaj) ha saputo riportare in avanti il baricentro della squadra, nonostante qualche errore di concetto. La difesa è il cruccio più grande in questo momento per Allegri. Si potrebbe pensare ad uno schieramento a quattro dietro, con Bonucci e De Ligt centrali e Alex Sandro e Cuadrado ad agire da terzini. Rugani è l’alternativa in un’improbabile difesa a tre. A centrocampo potrebbe esserci spazio dal primo minuto per Arthur: in questo caso Locatelli potrebbe essere avanzato di qualche metro. Al suo fianco sempre Wes Mckennie, insostituibile in questo momento. L’altra possibilità prevede Rabiot accanto al texano e l’ex Sassuolo nel ruolo – ormai consueto – di regista.
PIÙ GOL – Quello che tutti (allenatore compreso) rimproverano a questa squadra è la scarsa vena realizzativa. A testimonianza di ciò i numeri delle reti bianconere in tutte le competizioni: 6 gol per Dybala (equidistribuiti fra campionato e Champions), 4 per Morata (stessa ripartizione anche per lui), 3 per Bonucci (tutti in Serie A e tutti dal dischetto), 3 per Chiesa (uno in campionato e due in Champions), 2 per Cuadrado, Kean, Locatelli e Mckennie (tutti in campionato), 1 per Alex Sandro, Kulusevski e de Ligt (i primi due in champions, il secondo in campionato). Il totale fa 27 in 17 partite, bottino troppo magro vista la caratura di certi giocatori. Contro la squadra di Tuchel si cercherà di invertire il trend, nonostante la solidità difensiva espressa dai campioni d’Europa in carica nelle ultime sfide. Tutto può succedere, tranne certamente di vedere la stessa formazione schierata due volte da Allegri.