Con un gol per tempo la Juventus ha liquidato un ottimo Sassuolo nell’incontro dei quarti di finale di Coppa Italia. Dybala ha portato in vantaggio i suoi dopo pochi minuti, Vlahovic ha trovato la deviazione decisiva per il gol vittoria nel finale. In mezzo la magia di Traore. I bianconeri affronteranno la Fiorentina nel doppio confronto delle semifinali.
All’Allianz Stadium di Torino 16000 spettatori assistono ad un match vivace e godibile che poco concede ai tatticismi. La Juventus schiera un tridente con Cuadrado e Dybala a supporto di Vlahovic, nuovamente titolare dopo il debutto (con gol) in campionato. Il Sassuolo risponde con il tridente tutto azzurro Berardi-Raspadori-Scamacca. Parte forte la squadra di Massimiliano Allegri che trova la rete del vantaggio dopo tre minuti: Alex Sandro sfonda a sinistra e guadagna il fondo, cross rasoterra al centro per Mckennie che svirgola, palla a centro area per il sinistro schiacciato di Dybala. La rete subita scuote gli ospiti che crescono in brillantezza ed intensità con il passare dei minuti. Il centrocampo nero-verde accelera nel giropalla e gli uomini di Dionisi costruiscono le azioni più pericolose della prima frazione di gioco. Berardi sporca i guantoni di Perin e poco dopo è Kyriakopoulos ad impegnare il portiere bianconero con un gran sinistro ad incrociare. E’ il preludio al gol del pari che reca la firma di un incontenibile Traore. Il numero 23 si mette in proprio e punta l’area: in tre non lo chiudono e lui ha lo spazio per provare il destro a giro che si insacca all’incrocio con leggera deviazione di Zakaria.
La gara si mantiene frizzante anche nella ripresa. Il Sassuolo cerca trame di gioco fluide mentre la Juventus si affida ad un rinato Alex Sandro, tra i migliori dei suoi, e alle imbucate verticali per Vlahovic. I bianconeri, stasera in tenuta gialloblù, sembrano essere usciti dal tunnel degli spogliatoi con un piglio diverso. Dybala prende parte con maggiore continuità alla manovra e la sua luce rende più imprevedibili le ripartenze dei padroni di casa. Si fa vedere di più anche Mckennie sul cui destro capita al 55′ un’occasione nitida per il 2-1: de Ligt in versione rifinitore serve un gran pallone in orizzontale per l’ex Schalke 04 che sceglie la conclusione a giro e svernicia il palo alla sinistra di Pegolo. Intorno all’ora di gioco Allegri opera due cambi per superare l’empasse e allontanare le fatiche dei supplementari. Fuori Zakaria e De Sciglio, dentro Locatelli e Morata. E’ 4-3-3 puro con la riproposizione del reparto offensivo che ha annientato il Verona. La Juventus si riversa nella metà campo avversaria ma è poco lucida sotto porta quando il dinamismo dello spagnolo riaccende le potenzialità dell’attacco di Madama. Prima una mischia che non sorride a Mckennie e de Ligt (palo), poi l’asse Morata-Vlahovic manda in porta il canterano: Pegolo è strepitoso nella circostanza sul pallonetto del numero 9. L’estremo difensore nero-verde si supera anche su un colpo di testa di Rabiot e su un inserimento da mezz’ala di de Ligt. Quando la partita sembra intraprendere la strada dei supplementari, Dusan Vlahovic beffa Muldur, conclude e trova il guizzo vincente con deviazione di Ruan Tressoldi che infila Pegolo. E’ il 2-1 che manda in estasi i sostenitori bianconeri allo stadio e sancisce la qualificazione della Juventus alle semifinali dove incontrerà la Fiorentina di Italiano. I campioni bianconeri hanno fatto prevalere cuore e determinazione in un match dalle tante insidie giocato a viso aperto dal coriaceo gruppo di mister Dionisi. Per Vlahovic i numeri si fanno già importanti: secondo gol in due presenze e acquolina in bocca per il primo ritorno a Firenze da ex.