Le parole dell’ex dirigente della Juventus durante la puntata di ‘Report’ andata in onda questa sera.
DICHIARAZIONI – Luciano Moggi, dirigente della Juventus dal 1994 al 2006, è intervenuto durante la puntata di Report, programma in onda su Rai3, dedicata all’inchiesta sulle presunte plusvalenze della Juventus e di altri club italiani. Moggi ha anche parlato dei rapporti tra società e procuratori. Di seguito le dichiarazioni dell’ex membro dirigenziale del club bianconero:
“Fare una plusvalenza vuol dire rimandare il debito negli anni successivi. E’ una catena. Ai tempi noi fummo indagati per una plusvalenza di circa 5 milioni. C’erano squadre che facevano 200 e oltre milioni come Inter, Milan, Roma, Genoa. Le procure di quei posti lì hanno archiviato la cosa in pochissimi mesi. La nostra sentenza è durata due anni con 5 milioni fin quando non venne fatta querela contro ignoti per infedeltà patrimoniale da parte della Juventus. Gli ignoti eravamo io, Bettega e Giraudo. Il club patteggiò per questi tre dipendenti infedeli e la sentenza finì con il fatto che non sussiste” .
Sul rapporto tra società e procuratori:
“Ci sono procuratori molto potenti come Mendes e Raiola. Poi ci sono gli altri che stanno nelle società e aiutano a trovare i giocatori. Non è il procuratore che fa male a una società, ma è la società che si fa male da sola se non sa trattare. Io con Raiola ho creato squadre forti. Dei suoi giocatori ho preso Nedved, Ibrahimovic, ed Emerson grazie alla sua intermediazione. Per tutte queste operazioni diedi un milione a Raiola”.