Sviluppi imprevisti hanno sancito l’improvvisa pausa di riflessione sulla girandola di attaccanti che investe la Juventus in questo scoppiettante principio di 2022. Icardi potrebbe non avvicendare Morata, lo spagnolo può restare.
Il mercato – si sa – riesce a sorprendere per la sua peculiare capacità di costruire palazzi di trenta piani per poi demolirli in pochi secondi il giorno successivo. E così da una voce si può passare a una trattativa agli sgoccioli con la medesima disinvoltura con la quale si annuncia che un’operazione ben avviata si è risolta con un nulla di fatto. Il fulmine a ciel sereno di un Morata fortemente voluto da Xavi al Barcellona sembrava il più lampante caso di trasferimento di un calciatore sul quale la dirigenza bianconera ha già deciso di non puntare per il futuro. Tuttavia, i timori di restare con il cerino in mano e un disaccordo di fondo tra i blaugrana e l’Atletico Madrid, detentore del cartellino dell’attaccante spagnolo, hanno frenato una separazione che fino a ieri appariva imminente. La Juventus non può farsi cogliere impreparata. Non per la seconda volta, dopo aver assistito, quasi inerme, all’addio di Ronaldo nelle ultime tumultuosa ore della scorsa finestra di mercato. CR7 ha inaugurato il suo 2022 con una brutta battuta d’arresto nel match casalingo con il Wolverhampton. Morata poteva iniziarlo alla corte di Xavi, ma, almeno per il momento, le cose sono rimandate.
E, come avvenuto in passato, quando i bianconeri hanno dovuto dare un nuovo volto al proprio attacco, si è fatto strada, tra un abboccamento e un sondaggio, il nome di Mauro Icardi. Oggetto misterioso al Psg, la punta argentina avrebbe già manifestato gradimento per il progetto bianconero e dato il proprio placet ad un trasferimento che nelle sue intenzioni costituisce il rilancio imponente di una carriera in stallo. Non dello stesso parere il cub parigino, che si proverebbe malvolentieri dell’unica prima punta di riserva della rosa. Leonardo chiede, infatti, l’obbligo di riscatto o il diritto che diverrebbe cessione definitiva al raggiungimento di certi obiettivi. A Torino preferiscono una formula non definitiva per poter spostare tra sei mesi la riflessione sul grosso investimento in avanti. Tutto fermo anche su questo fronte, dunque. Il polverone di 48 ore fa si è placato e alla tempesta seguirà un periodo – crediamo molto breve – di quiete. Le parti si aggiorneranno nei prossimi giorni e non mancheranno sviluppi. Così come nuovi risvolti avrà la vicenda Ramsey. I problemi fisici (reali o paventati per bocca di Allegri) sono il preludio ad una cessione comunque problematica. Il gallese rescinderà, ma non verrà sostituito. Priorità ora alla questione attaccante.