Si è chiuso uno degli anni più difficili della presidenza targata Andrea Agnelli, se non dell’intera storia della Juventus. Un quarto posto acciuffato per i capelli nell’ultima giornata, il secondo cambio allenatore dopo appena una stagione e un risultato in Champions League ben inferiore alle aspettative (tanti saluti da Conceiçao e Sergio Oliveira). Mentre questo dannato 2021 si dirige verso il piano del tramonto, è arrivato il tempo di tirare le somme e valutare i protagonisti bianconeri (nel bene e nel male), augurandoci che ci sia una decisa inversione di tendenza, che la ‘vecchia signora’ possa tornare ad essere la squadra schiacciasassi del campionato italiano e che possa tornare a fare la voce grossa in campo europeo. Queste le mie valutazioni, non me ne vogliate se dovessi deludere le vostre aspettative.
SZCZESNY 6: In campionato il portierone polacco ha totalizzato ben 37 presenze nell’anno solare, tenendo ben saldo il lucchetto per 12 volte, totalizzando una media di un clean sheet ogni 3 partite. Peccato che in quest’annata, il classe ’90 ha inciso in modo negativo in più partite a causa dei suoi errori, soprattutto nella stagione corrente con Allegri in panchina. Tuttavia, il suo rendimento è cresciuto con il passare del tempo ed è risultato decisivo in molteplici occasioni grazie alle sue parate. Momenti da 4, altri da 8, la media è 6. SALVO.
BUFFON 7,5: C’è grande rammarico per non aver permesso a Gigione di vincere un ultimo scudetto prima del suo definitivo addio alla Juventus. Quando chiamato in causa ha risposto sempre da vero campione, nonostante la carta d’identità recitasse 43 anni. La conquista della Coppa Italia ha la sua firma, essendo stato il portiere designato per la competizione: non a caso è l’unico trofeo vinto da ‘Madama’ in questo brutto anno solare. NOSTALGIA.
PERIN 6: Richiamato in bianconero dopo il prestito al Genoa, Mattia è rimasto a Torino nonostante i pochi spiragli di campo concessi da Szczesny. Garantisce comunque solidità e sicurezza ai compagni, fattore che gli vale la sufficienza. GREGARIO.
PINSOGLIO S.V.:
CHIELLINI 7,5: Il discorso sugli infortuni è identico a quello fatto per De Sciglio, ma a differenza del sopracitato, Giorgio ha guadagnato tantissima fiducia dopo molteplici anni ad altissimo livello. Nonostante non sia più un giovanotto, il difensore toscano risulta uno dei migliori difensori centrali del campionato e, perché no, dell’intero palcoscenico europeo. Ah, dimenticavo: ha fatto gioire anche i cosiddetti ‘anti-juventini’ quest’estate. IL MURO DI TORINO.
DE LIGT 7: Non fatevi ingannare dalle tante reti subite dai bianconeri in quest’annata. Il difensore olandese, dopo tanto scetticismo sull’investimento importante e sulle prestazioni non esaltanti, ha saputo mandare giù le critiche a lui riservate ed è riuscito a diventare uno degli inamovibili dei suoi mister. Nell’anticipo e nell’aggressione in avanti è stato sempre perfetto, ma bisogna notare i suoi grandi miglioramenti nell’uno contro uno. Chiellini può riposare in tranquillità, c’é Matthijs a farne le veci. PROGREDITO.
BONUCCI 7,5: Ai ‘Globe Soccer Awards’ di Dubai, Leo è stato nominato il miglior difensore al mondo del 2021. Basta questa frase per poter dare un voto alla sua stagione, anche se molto dipende dal campionato europeo giocato a livelli stratosferici al fianco del suo amico e compagno di avventure Chiellini. Mette la faccia quando c’é bisogno, elargisce consigli ai più giovani e fa sentire la sua voce alla squadra nei momenti difficili. In più, le sue performance in campo risultano sempre di ottimo livello. LEADER.
DEMIRAL 5: Molti addetti ai lavori hanno creduto che il 2021 dovesse essere l’anno della definitiva consacrazione in bianconero per il difensore turco. Niente di più sbagliato: Pirlo gli concede più minutaggio, ma non riesce a sfruttarlo nel migliore dei modi. Ad agosto, dopo un europeo tutt’altro che memorabile, saluta (in prestito) per cercare fortuna all’Atalanta che lo ingaggia e lo fa giocare in pianta stabile. RIMANDATO.
DE SCIGLIO 6,5: Tornato alla base rinfrancato dopo il prestito in Francia al Lione ed entusiasta del ritorno del suo mentore Massimiliano Allegri, Mattia stupisce anche i suoi critici più accaniti e fornisce ottime prove quando chiamato in causa. Un peccato che i suoi continui infortuni non hanno finito di tormentarlo, perché il suo contributo alla causa stava risultando prezioso sia in fase di contenimento, che in quella di spinta. RIMPIANTO.
DANILO 7: Braccetto della difesa a 3, esterno basso di difesa, centrocampista centrale. Insomma, il brasiliano è un tuttofare che risulta prezioso nel corso della gestione Pirlo e, fin quando il muscolo adduttore non ha ceduto, anche in quella di Allegri. Sempre al posto giusto, Danilo ha garantito solidità anche in momenti di assoluta emergenza. 39 partite nell’anno solare, un vero e proprio stakanovista al servizio di Madama. HIGHLANDER.
CUADRADO 7,5: Quando c’é da togliere le castagne dal fuoco, il ‘Panita’ risulta sempre uno degli uomini più decisivi. L’età sembra non passare mai per uno che, considerando il ruolo di fluidificante della corsia, ‘dovrebbe’ introdursi verso la fase calante della sua carriera. Se tanti tifosi considerano questa una Juve noiosa, le sue magie ed i suoi cambi di ritmo riescono a dare valore al costo del biglietto. Uno dei pochissimi ad essere letale negli uno contro uno, per info chiedete all’emicrania di Biraghi. LUNA PARK.
ALEX SANDRO 4: Le prestazioni offerte dall’esterno brasiliano in questo anno solare hanno denotato un netto calo di rendimento rispetto alle annate precedenti. L’Alex Sandro che tutti hanno apprezzato nei suoi primi 5 anni di onorati servizi è un lontano ricordo di quello attuale: poco attento in fase difensiva, meno propositivo e più bloccato quando c’é da spingere, tant’é che la sua involuzione ha rivalutato profili destinati alla cessione (Luca Pellegrini). PER ME É NO.
LU.PELLEGRINI 6,5: Sarò sincero, non mi sarei aspettato un esito del genere. Nel pre-campionato della gestione Pirlo, Luca ha dovuto digerire la volontà del tecnico di mandarlo in apprendistato al Genoa. Nonostante la stagione negativa in Liguria, Pellegrini resta alla Juve (più per mancanza di acquirenti che per altro) e riesce a non far rimpiangere Alex Sandro nelle molteplici volte in cui è chiamato in causa. La parte finale di questo 2021 gli è valso un ottimo voto in pagella e dovrebbe far riflettere il giocatore sopra di lui in queste pagelle. BRAVISSIMO.
RUGANI S.V.
DRAGUSIN S.V.
FRABOTTA S.V.
DI PARDO S.V.
DE WINTER S.V.
ARTHUR 4,5: Mezzo voto in meno è dettato dal suo valore iscritto a bilancio che recita 72 milioni di euro. Complice una condizione fisica non eccelsa ed una calcificazione della membrana tra tibia e perone che lo ha fatto stare lontano dai campi per molto tempo, il brasiliano non ha fornito quel contributo richiesto dalla causa. L’assenza di qualità nel centrocampo bianconero tanto decantata dai critici doveva essere smentita dall’ingaggio dell’ex Barça. ESPERIMENTO FALLITO.
RAMSEY 4: La sua esperienza in bianconero è assolutamente da dimenticare. Il suo ingaggio a parametro zero veniva considerato un vero e proprio crack di mercato di Paratici, ma la sua storia composta, oltre che da assist e gol, di continui problemi fisici era abbastanza risaputa. I tifosi della Juve nutrono grandissime perplessità per un giocatore che in nazionale continua a fare la differenza, nonostante con la casacca di ‘Madama’ sia spesso e volentieri ‘indisponibile’. Uno stipendio troppo elevato per quello che il gallese è riuscito a dare in campo, ovvero 1 assist e 2 gol nell’intero anno solare. INDIFENDIBILE.
BENTANCUR 4: Rodrigo non ha reso giustizia alle ottime annate con Allegri e Sarri, facendo crollare a picco le sue prestazioni con l’arrivo di Pirlo e riconfermando il suo stato di pessima forma con il ritorno del livornese in panchina. Fin troppo superficiali gli errori che hanno caratterizzato il suo 2021, bisognerebbe comprendere le cause che hanno determinato questa involuzione senza precedenti di un ragazzo che ha ancora 24 anni. INCONCEPIBILE.
MCKENNIE 6,5: Nota positiva del reparto di centrocampo bianconero. Generosità, aggressività, concretezza e sacrificio le caratteristiche che lo hanno reso uno dei più amati della tifoseria. Ad inizio aprile è stato escluso per un turno da Pirlo per aver organizzato un festino a casa sua durante la zona rossa e a settembre il CT degli USA Berhalter ha fatto la stessa cosa per la violazione del protocollo Covid. Bene in campo, ma serve una regolata al di fuori. GENIO E SREGOLATEZZA.
RABIOT 5: Ci si aspetta sempre qualcosa in più da uno dalle qualità fisiche di Adrien Rabiot. Dotato di una buona progressione palla al piede e di tanta fisicità, il centrocampista francese non riesce a coltivare dei frutti dai semi delle sue caratteristiche principali. Il suo atteggiamento in campo appare spesso svogliato e poco incline alla lotta, se poi bisogna anche considerare i suoi appena 5 gol in 54 presenze, nonostante abbia un discreto tiro dalla distanza, ecco che il voto vien da sé. BRAVO, MA NON SI APPLICA.
LOCATELLI 6,5: Acquistato non solo in qualità di regista o comunque di centrocampista abile nello smistare palloni in mezzo al campo, ma anche di ‘salvatore della patria’, il buon Manuel scala in men che non si dica le fragili gerarchie del centrocampo bianconero. Utilissimo in fase difensiva, preciso con il pallone tra i piedi, un autentico metronomo al servizio della squadra. ÀNCORA.
BERNARDESCHI 6: Sufficienza raggiunta dal ‘Brunelleschi’ bianconero grazie alla sua buona metà di stagione con Massimiliano Allegri. Nel mandato di Pirlo, l’ex viola è risultato impalpabile, quasi bloccato da un tatticismo che lo ha tenuto con il freno a mano tirato, ma il discreto europeo culminato con la vittoria finale lo ha rinvigorito, motivandolo maggiormente. RINATO.
KULUSEVSKI 4,5: La parentesi al Parma lo ha reso uno dei giovani più interessanti del panorama europeo e la Juventus non se lo è fatto ripetere due volte, acquistandolo a fronte di un investimento da 35 milioni + 9 di bonus. Però, giocare nel Parma, con tutto il rispetto per la piazza e per la squadra, è un conto, giocare nella Juve è un altro. Lo svedese non riesce a mettere in mostra quanto di positivo ha esibito in Emilia, Sperando che il nuovo anno riesca a sbloccarlo, per ora il giudizio risulta essere insufficiente.
CHIESA 8,5: Il vero e proprio trascinatore di questo 2021. Il figlio d’arte è riuscito a mettere in cascina 14 gol nell’intero anno solare, un dato notevole visto il grandissimo lavoro di copertura che gli viene chiesto da Allegri e che gli veniva chiesto da Pirlo. Con il tecnico toscano sembra aver perso quella vena realizzativa che lo aveva caratterizzato nella stagione precedente, ma il suo rendimento è una garanzia: la Juventus gioca in Champions League soprattutto grazie a lui. TRASCINATORE.
FAGIOLI S.V.
PORTANOVA S.V.
MORATA 6: La Juve ha investito molto sul ritorno di Alvaro, nonostante fosse un ritorno ‘ad interim’ (prestito biennale da 10 milioni a stagione nelle casse dell’Atletico Madrid). La società cercava reti pesanti da affiancare a Cristiano Ronaldo, almeno in un primo momento, per poi renderlo la punta designata a sostituire quel gran numero di bottini del portoghese. Un compito arduo che per ora non sembra riuscito all’attaccante spagnolo, autore di svariati errori in zona gol e di prestazioni sottotono. Tuttavia, svolge un lavoro molto importante per la squadra, venendo spesso incontro e abbassando il suo raggio d’azione di svariati metri per aiutare il collettivo a salire. Il numero 9 dovrebbe metterla dentro con regolarità, ma mi sento di dover essere più generoso con lui. AIUTATO.
DYBALA 5,5: Se con Morata ho voluto essere più bonario, con Paulo non mi sento di poter essere generoso allo stesso modo. 43 presenze e 13 segnature per un fuoriclasse del suo calibro non sono numeri che rendono giustizia alle sue pretese contrattuali. La ‘Joya’ ha doti tecniche fuori dal comune, ma i suoi continui problemi fisici hanno dato molti problemi alla squadra. In sua assenza, la Juventus fa fatica a trovare giocate di qualità, ma quando è presente tende ad accendersi soltanto ad intermittenza. Serve il Dybala che ha fatto innamorare i suoi tifosi, tanto da essere d’accordo sulla proprietà di quella maglia numero 10 appartenuta a campioni del calibro di Platini e Del Piero. PENALIZZATO.
RONALDO 8: La Juventus ha attualmente un problema in zona gol: 39 reti in 25 match stagionali non è un dato che potrebbe far invidia alle grandi d’Italia e d’Europa. Cristiano riuscì, da solo, a realizzarne 20 soltanto da gennaio a maggio 2021. Anche in partite in cui sembrava l’ombra di sé stesso, le sue doti da rapace d’area gli hanno permesso di timbrare e di trascinare con tutta forza la Juve, assieme a Chiesa, verso la Coppa Italia e al quarto posto che è valso la qualificazione in Champions League. Il suo addio ha lasciato un’enorme vuoto nell’economia del gioco bianconero. MARZIANO.
KEAN 6,5: Il figliol prodigo di casa Juventus è tornato a casa dopo gli ‘Erasmus’ a Liverpool (sponda Everton) e Parigi con il durissimo compito di sostituire, almeno numericamente, la cessione last minute di Cristiano Ronaldo. Le sue prestazioni non sono sempre costanti, ma quando Moise è in giornata risulta essere molto pericoloso in zona gol. 4 reti in 18 partite tra campionato e Champions League, ma solo in 6 occasioni è potuto scendere in campo dal 1′: Un dato che potrebbe far riflettere Max Allegri e concedergli un minutaggio maggiore. PRODIGIO.
KAIO JORGE S.V.
SOULE S.V.