Nel calcio esistono due tipologie di brutto gioco. Quello che non porta a niente. Quello fa perdere punti preziosi. Quello che fa accumulare pesante ritardo in classifica. Quello che fa buttare giacche al vento e urlare. Quello che porta a sconfitte incredibili, o ad essere rimontate nelle circostanze. E poi c’è il brutto ragionato. Quello marchio di fabbrica di Max Allegri. Quello che, come per magia, si trasforma in cinismo e abilità.
Nella Juventus quest’anno si sono visti entrambi i tipi di “non” gioco. Questa volta, contro la Lazio, ad Allegri e ai suoi dice bene: è il “brutto gioco” di Max. Quello frustrante, non bello, ma vincente. La gara contro i biancocelesti dell’ex mai troppo amato Sarri è infatti l’emblema del calcio allegriano. E’ una Juve non certo bella. La manovra offensiva vive delle vampate di Chiesa e poco altro. Gli errori tecnici sono tanti. I momenti in cui la squadra non riesce a sostenere l’attacco sono ancora molti. Eppure, la Juventus vince.
Grazie a due rigori, quelli trasformati da Bonucci, praticamente fotocopia l’uno dell’altro. Ma soprattutto grazie ad una gara tatticamente intelligente. La Juventus si chiude, concede il palleggio alla squadra di Sarri, ma incarta le linee di passaggio e la propria trequarti quanto basta da non concedere ai biancocelesti la possibilità di vincere la partita. Al resto, pensano le folate di Chiesa, spesso solo contro il mondo, letteralmente, ma non per caso. In altre parole, si potrebbe dire che alla Lazio Immobile manca più di quanto Dybala non manchi alla Juventus.
E’ il gioco di Allegri. L’anticalcio, per molti. Sbagliato, quando perde. Questa sera, però, vale la legge sovrana di quando si ottengono i tre punti: quando si vince, ha ragione lui. Sono tre punti che riaprono prepotentemente il discorso Champions per i bianconeri. E se la settimana prossima la tattica dovesse funzionare anche contro la banda Gasperini, anche alla luce delle gare di stasera e domani, chissà.
Intanto un dato: l’unico scontro “tra big” perso dai bianconeri in questa stagione è quello contro il Napoli. Avendo affrontato Chelsea, Milan, Inter, Roma e Lazio senza uscire sconfitti, è un dato da non sottovalutare. Il problema, per la Juventus, sino ad ora, è stato quello di guardarsi dietro.