Il pareggio a Belfast tra Irlanda del Nord e Italia e la contemporanea vittoria netta della Svizzera sulla Bulgaria per 4-0 condanna gli azzurri all’incubo play off
Terra chiama Italia. L’epilogo del match di Belfast tra la nostra nazionale ed i padroni di casa si traduce in un ‘ritenta, sarai più fortunato’. Contemporaneamente alla nostra poca mole di occasioni ed incisività, a 1710 km a sud c’é invece Lucerna, città in cui vi è un’altra squadra che se ne frega delle tante assenze e fa 4 gol, garantendosi la qualificazione a Qatar 2022. Questa squadra è la Svizzera che ha strapazzato una Bulgaria sciolta come neve al sole nel secondo tempo. A differenza dell’Irlanda del Nord. Ma torniamo a noi.
L’Italia fa la partita e l’Irlanda del Nord alza il muro, tutto come previsto alla vigilia. Di Lorenzo cerca costantemente di incunearsi in area con gli inserimenti dal versante destro, mentre Bonucci si veste nei panni di regista di un film che però, al botteghino, non sembra voler sfondare. Tanti i palloni lunghi a cercare gli inserimenti dei centrocampisti, ma vuoi l’imprecisione nella misura, vuoi dei controlli infelici dei riceventi, non creano particolari problemi a Peacock-Farrell e compagnia. Sorniona e compassata, ma solida e corta, l’Irlanda del Nord va negli spogliatoi con il punteggio voluto: 0-0.
Nel secondo tempo gli uomini di Mancini rinunciano alla soluzione del lancio lungo e provano a fare ciò che sanno fare meglio, ovvero il fraseggio. O almeno, quello che sapevano fare meglio. La manovra è lenta, prevedibile, i movimenti senza palla latitano e i raddoppi costanti dei giocatori di casa bloccano le iniziative di Federico Chiesa, ultimo a mollare negli azzurri. I veri sussulti della partita, paradossalmente, arrivano verso la porta di Donnarumma che si deve esaltare sul tiro di Davis per scongiurare l’1-0. L’occasione più ghiotta per i nostri arriva al minuto 62, ma il piazzato di Chiesa finisce largo alla destra del palo. All’89esimo l’Irlanda del Nord ha addirittura accarezzato l’idea di ottenere il bottino pieno dopo l’uscita fuori area a vuoto di Donnarumma, ma Washington, dopo essere entrato in area, calcia debolmente e Bonucci può recuperare sulla linea. Il match termina in un clima caldissimo di gioia e festa di chi, per una notte, si è sentito grande di fronte ad un colosso. Tutto questo mentre il sogno qualificazione diretta svanisce nel freddo di Belfast. 4 mesi fa l’Italia alzava al cielo il suo secondo europeo della storia, dando una dimostrazione di calcio anche a coloro i quali si vantano di averlo inventato, il calcio. Solo quattro mesi e l’Italia di oggi sembra una lontana parente di quella vista nelle notti magiche di Roma e Wembley. La testa va a marzo, a quei maledetti spareggi che 3 anni fa fecero piangere circa 60 milioni di persone. Non fateci piangere di nuovo.