La sosta nazionali arriva al punto giusto per la Juventus. Con due punti in tre partite per i bianconeri, ed in mezzo due pesanti batoste in Champions League, è inevitabile fermarsi a pensare su quanto fatto sino ad ora. Dalla società alla dirigenza, sino ad Allegri e ai giocatori: qualcosa, è evidente, non sta funzionando. O per meglio dire niente sta funzionando.
La sconfitta contro il Monza non è un caso isolato ma l’ennesima conferma. Manca il risultato e manca, come ormai diventato consuetudine, anche la prestazione. I bianconeri partono anche oggi malissimo. I padroni di casa appaiono più propositivi e in palla sin dalle prime battute. A tagliare le gambe ai bianconeri, poi, arriva la follia di Di Maria, che al 40′ perde la testa e per una ingenua reazione si fa espellere lasciando la squadra in 10. I bianconeri giocano un’ora in inferiorità numerica, ma di reazione ed orgoglio neanche l’ombra, ed è questo l’aspetto più preoccupante. E’ ancora il Monza a fare la partita nella ripresa, con la Juventus che prova a non far pesare troppo l’inferiorità numerica. Al 73′ però Gytkjaer trova la rete del vantaggio che regala ai lombardi la prima vittoria in Serie A.
Per la Juventus, invece, resta l’immagine di un gruppo allo sbando, confuso e incapace di ritrovare gioco e risultati. La sosta, dicevamo, arriva al punto giusto. Una riflessione è d’obbligo, e la panchina di Allegri diventa sempre più scottante. La zona scudetto, intanto, si allontana.