Nonostante la peggiore stagione degli ultimi 10 anni, la Juventus riesce ad ottenere due trofei da aggiungere alla sua bacheca. Andrea Pirlo alla prima da allenatore si porta a casa la Supercoppa Italiana e la Coppa Italia contro un’Atalanta meno brillante del solito, ma in un duello che ha onorato la competizione e il ritorno allo stadio dei tifosi.
Una partita dal ritmo alto, maschia, nella quale gli uomini di Gasperini hanno prevalso nel primo tempo ma sono stati “fregati” da un colpo di genio di Kulusevski. La risposta della Dea è arrivata con Malinovskyi, ma nonostante l’euforia della rimonta, il secondo tempo la Juve ha dominato in lungo e largo quindi sancito il dominio con l’ennesima rete decisiva di Federico Chiesa. Un gol arrivato dalla fame, dalla voglia di vincere, dalla voglia di dimostrare a tutti che la Juve è decisa a non fermarsi e continuare a battere record, ad alzare al cielo trofei. Perché se la Juventus avesse messo in campo anche in campionato la metà della foga agonistica e della grinta vista all’opera nella finale di Coppa Italia, di sicuro avremmo parlato di in altra stagione.
Inutile piangersi addosso, la mancanza di continuità è stata il vero tarlo di questa squadra, l’intermittenza mentale di approccio alle gare ha destabilizzato tutto. Forse anche il futuro, che sarà deciso domenica sera a Bologna, quando la Juventus scoprirà se sarà Champions o meno. Una cosa è certa, del futuro prossimo non farà parte l’infinito Gianluigi Buffon, che ha chiuso la sua indimenticabile carriera in bianconero con il trofeo di mercoledì scorso.