Un tuffo nel passato attraverso la rubrica curata dal sito ufficiale della Juventus.
La sfida con la Roma ha da sempre un certo fascino: carrellate di campioni, scontri epici, gol memorabili. Non c’è spazio per la banalità quando in campo ci sono le due squadre. Basta soltanto pensare ai nomi dei calciatori che per anni hanno infiammato il rettangolo di gioco: Del Piero, Totti, Buffon, Pruzzo, Batistuta, Conti, De Rossi, Pablito Rossi, Falcao, Platini. Proprio quest’ultimo è il protagonista della rubrica Black & White Stories. Le Roi è stato il simbolo della Juventus negli anni ottanta, riuscendo a conquistare per ben tre volte di fila (dall’83 all’85) il pallone d’oro. Numeri mostruosi quelli della leggenda francese, che hanno segnato indelebilmente le pagine della storia ‘moderna’ del club.
NEL NOME DI MICHEL – Il primo incrocio con i giallorossi per ‘Le Roi’ è degno di nota: dopo un avvio di campionato complicato (una sola rete in sei giornate) il centravanti bianconero si sblocca siglando il momentaneo 1-1 prima del gol vittoria firmato dal compianto Gaetano Scirea. Una delle gare più emozionanti è sicuramente quella del 1983-84: la Roma va in vantaggio ma viene raggiunta dalla Juventus, che pareggia grazie ad una punizione esemplare di Platini. La partita si chiude comunque in pareggio.
I SIMBOLI – Dal 1982 al 1984 la sfida fra giallorossi e bianconeri vive una sorta di reificazione nell’incrocio fra Platini e Paulo Roberto Falcao: Le Roi contro l’Ottavo Re di Roma. Da sottolineare anche lo scontro fra numeri 10: ad indossarlo per i giallorossi è Giuseppe Giannini.
TALENTO – “Ti ricordi, Michel?” cantava Claudio Lolli. Le gesta del campione francese sono indimenticabili. Anche i suoi ultimi due incroci con la Roma sono degni di nota. 2 dei 3 gol nel 3-1 finale del 1985-86 sono ispirati dalle sue giocate: un assist per Massimo Mauro e un cucchiaio per Cabrini che mette in mezzo per il colpo di tacco di Aldo Serena. Anche l’anno dopo Le Roi si ritaglia un ruolo da protagonista, con un assist magnifico per il gol di Briaschi.