Il presidente della Juventus ha parlato della situazione delicata vissuta in questi due anni condizionati dal Covid. Oltre all’approvazione del bilancio, ha parlato anche della riformulazione del Consiglio di Amministrazione, di Cristiano Ronaldo e del progetto giovani.
LE PAROLE – C’è tempo per il ricordo di un uomo che ha fatto la storia con la maglia bianconera: Giampiero Boniperti. Per lui un minuto di silenzio prima dell’intervento del presidente Andrea Agnelli, ecco il discorso riportato dal Corriere dello Sport:
Essere rispettosi verso gli Azionisti è un segno distintivo di questa società. Oggi approveremo il bilancio al 30 giugno 2021 e ed eleggeremo il nuovo Consiglio di Amministrazione. E’ giusto raccontarvi che cosa ha fatto la Juventus e che cosa farà. Innanzitutto è importante avere un quadro della situazione economica globale del calcio. Le previsioni parlavano di una crescita enorme, distaccata dalla situazione mondiale. Parallelamente, abbiamo assistito a una grande inflazione del mercato dei giocatori. Tutto questo porta a una riflessione: si trattava di investimenti con aspettative di ritorni successivi. In questo contesto è corretto analizzare che cosa ha fatto la Juventus in questi anni.
Sul fatturato
Nel ciclo 2014-2018 il nostro fatturato è stato costantemente sopra i 400 milioni. Per questo motivo era arrivato il momento di investire, per pensare in grande. Poi è arrivato il Covid, che ha colpito tutti, e il mondo si è fermato. Nella mia gioventù, la parola quarantena non esisteva. Il mondo è cambiato nelle nostre abitudini, ci siamo vaccinati, perché credo che sia la cosa giusta da fare, per noi e per le persone più fragili. Il mondo del calcio ha affrontato una situazione mai vista, con tamponi costanti, bolle, ed è stato un periodo irreale, che ha comportato poi una serie di crisi, soprattutto economiche. Uno dei principali cambiamenti nel mondo del calcio è stato il totale ridimensionamento del mercato dei trasferimenti dei calciatori.
Sulla Superlega
Ho collaborato lealmente per cambiare un sistema che non tutela gli investitori e non rispetta la meritocrazia sportiva. Basti pensare che tante squadre campioni delle loro Nazioni non partecipano alla Champions League. La nascita della Superlega è stata la constatazione, da parte non di 3 ma di 12 club, del fatto che l’impalcatura su cui si regge il calcio rifiuta ogni cambiamento, per mantenere una classe politica che non rischia, non compete, ma vuole decidere e incassare. Non mi voglio arrendere e non mi arrenderò: il sistema ha bisogno di un cambiamento e la Juventus ne vuole essere parte, ed è un cambiamento che necessita dialogo da parte di tutti.
Su Cristiano Ronaldo
Ringrazio Cristiano Ronaldo per averci fatto gioire così tanto. L’unico peccato è stato non avere il pubblico allo stadio per un anno e mezzo su tre. È stato un onore averlo con noi, ma la Juventus viene prima di tutto.
Sui progetti Prima Squadra, Women e Under 23
La quinta declinazione della nostra credibilità deve essere ovviamente sportiva. Stiamo cominciando per esempio a vedere i frutti di progetti come l’Under23; le Women, gestite in modo impeccabile, hanno conseguito finora risultati straordinari. I risultati della Prima Squadra maschile sono stati incredibili ma nessuno si aspetta gratitudine e appagamento, perché siamo juventini. Penso però che sia importante avere fiducia nella dirigenza e nella guida tecnica della squadra.