Buio pesto. Chi si aspettava di vedere una luce riaffiorare da Verona dopo settimane di grigio è rimasto, a dir poco, deluso. Perde la Juventus, ancora dopo la sconfitta contro il Sassuolo. E se non è buio pesto poco ci manca.
Gli uomini di Allegri escono sconfitti per 2 reti a 1 contro il Verona e, quel che peggio, lo fanno senza provarci. Perché l’inizio è da brividi, con Giovanni Simeone che si conferma in stato di grazia e in appena 14 minuti mette a segno un doppio vantaggio per i suoi. Ma con oltre tre quarti di gara ancora da giocare è impensabile scuotersi solo all ’80 per una squadra partita con le ambizioni di puntare allo scudetto (ormai sempre più simile ad un miraggio). E’ inutile a quel punto la rete di McKennie, con successiva fallita caccia al pareggio finale. La Juventus si dimostra ancora una squadra troppo fragile, presa di sorpresa e sopraffatta dalla partenza arrembante dell’avversario, e troppo lenta nel rientrare in partita per provare a ribaltarla. Una ripresa in crescita stavolta non basta alla Signora, che si trova di fronte un Verona che colpisce e gestisce. Comodamente per la prima frazione, con qualche affanno e qualche occasione subita ma tutto sommato neanche troppo nella ripresa. E poco contano la sfortuna di Dybala, che continua a sbattere sui pali, o le parate di Montipò. La Juventus, semplicemente, fa troppo poco, come spesso successo in questo avvio di stagione.
Resta una squadra che, alla undicesima giornata, ancora fa fatica a dire chi è e dove può arrivare. Proprio questo forse è il dilemma di Allegri. L’allenatore è di valore, i nomi in rosa non sono certo da ottavo posto, a potenzialmente meno sedici dalla vetta. Che succede alla Juventus? Con Fiorentina, Lazio e Atalanta nelle prossime gare e la Coppa di mezzo, il calendario non sorride di certo. Così come tempo e classifica.