La Juventus batte il Cagliari per due reti a zero. Kean e Bernardeschi regalano ad Allegri un Natale più sereno.
TORINO – Eppur alla fine qualcosa si muove. Dopo l’inerzia del girone di andata, che scivolone dopo scivolone sembrava avere irrimediabilmente segnato la stagione, sotto l’albero si intravedono sprazzi di Juventus. I bianconeri arrivano alla sfida contro il Cagliari con la consapevolezza di avere un solo risultato disponibile, la vittoria. Il risultato sono tre punti che tengono la Juventus ancorata alla zona Champions, in attesa di sapere i risultati delle altre contendenti. E’ la seconda vittoria consecutiva per gli uomini di Allegri dopo quella della scorsa settimana contro il Bologna, ma non è questo il dato che dà speranza ai colori bianconeri.
Partiamo da una premessa. Dopo l’inizio horror, da Novembre ad oggi la Juventus in campionato in otto partite ha collezionato sei vittorie, una sconfitta, e un pareggio. Due sole le reti subite (contro Atalanta e Venezia). In poche parole, la squadra di Allegri da un mesetto a questa parte è tornata a macinare punti (innanzitutto) e a subire pochi gol. La filosofia del corto muso che ha permesso ai bianconeri di rimanere aggrappati alla zona europa è passata da tre fattori: solidità, cinismo, gestione. Di partita in partita, questi tre fattori sembrano crescere in intensità.
Ed arriviamo a stasera. Il Cagliari nonostante il pessimo periodo di forma questa sera era presente e attivo in campo. I rossoblù hanno tutto sommato fatto la loro gara. Batterlo non era scontato. I bianconeri però hanno avuto un avvio troppo deciso perché l’impronta del match potesse venire essere messa in discussione, con Kean che ha sfiorato il gol un paio di volte prima di trovare effettivamente la rete del vantaggio al 40′. Il resto è una vittoria da Juventus: pochi pericoli, anche se il Cagliari ha graziato la Juventus in un paio di occasioni (Dalbert divora un gol colossale, Szczesny salva tutto su Joao Pedro nella ripresa) e molta gestione. Paziente. Attenta. E ancora una volta, quando in altri tempi l’episodio storto avrebbe fatto deragliare la squadra e portate a finali suicidi, la Juventus chiude la gara. Con lo stesso Bernardeschi che, da esubero, si è trasformato nel volto di questa rinascita.
E’ una Juventus che non incanta, ma bada al sodo. Quello che serviva per ritrovare certezze, in attesa di tempi migliori. C’è da lavorare per Allegri. I secondi tempi sono ancora troppo sofferti, e troppi errori tecnici condizionano il gioco dei bianconeri. Ma l’importante adesso per Allegri e i suoi era dare continuità, ritrovare certezze. Missione compiuta. Ora le feste, poi la filosofia del corto muso avrà la prova del 9: Napoli e Roma attendono.