L’intervista della bandiera bianconera rilasciata al Corriere
PUNTO DI VISTA – Il corriere ha deciso di intervistare Franco Causio alla vigilia di Juve-Sampdoria. L’ex centrocampista ha risposto a diverse domande, facendo il punto sulla situazione attuale dei bianconeri.
Causio, cosa manca davvero a questa Juve?
“Serve un’identità di squadra ben precisa. Allegri è la persona giusta per riuscire a farla emergere. Non solo a parole, ma anche con i fatti, a partire dai tanti ragazzi di valore che ci sono in rosa e che devono iniziare a credere in loro stessi”.
Chi ha le credenziali giuste per diventare il nuovo vero leader?
“Penso ai vari Chiesa, Bentancur e Morata, a patto che inizino a rendere di più e meglio. Poi c’è un elemento come Rabiot che davvero non conosce le sue grandi potenzialità e deve essere più convinto. Non è possibile arrivare a rimorchio, riuscire a inserirsi con i tempi giusti e poi non prendere mai la porta. Anzi, spesso sembra andare per la meta. In settimana deve esercitarsi di più, fare delle sessioni specifiche, per trovare una soluzione”.
È solo un problema di singoli oppure il problema è più ampio?
“C’è anche una componente legata agli episodi, mai banali nel mondo del calcio per il destino di qualsiasi squadra. Il debutto stagionale di Udine è la fotografia migliore di questo inizio di stagione. In quell’occasione hanno preso due pali, erano a un passo dal 3-1 e poi è arrivata la beffa. Una botta che ti condiziona anche a livello psicologico. In Champions è partita bene, ma sta girando tutto male e su questo non c’è dubbio”.
Domani c’è la Samp, poi il Chelsea in Champions e il derby di Torino prima della sosta. C’è una ricetta per venirne fuori?
“La reazione vista contro lo Spezia è stata importante, può aver sbloccato mentalmente tanti giocatori. Il problema è che la Juve non deve reagire, ma deve imporsi perché ha una rosa straordinaria per fare meglio di così”.
Visto il distacco già pesante dalla vetta, c’è il rischio che il gruppo inizi a concentrarsi solo sulla Champions, la vera grande ossessione bianconera?
“Questo per la mentalità Juve non è ammissibile. In una società del genere si va per vincere, non per soggiornare. Mi riferisco a qualsiasi competizione, che sia europea o che sia la Coppa Italia o il campionato”.
Quanti di questi problemi sono legati all’addio last minute di Ronaldo?
“A uno del calibro di Ronaldo bisogna solo dire grazie per quello che ha fatto in tre anni. Rimpiazzare uno da trenta gol non è facile, chiunque potrebbe risentirne nell’immediato. Ripensandoci, era un fuoriclasse da sopportare e da supportare allo stesso momento e questo non ha fatto rendere al meglio altri giocatori. Adesso però tocca a chi è rimasto, non ci sono più scuse”.
Si riferisce per caso a un certo Paulo Dybala?
“Sì, l’argentino deve dimostrare di essere un giocatore capace di incidere per davvero. Un conto è parlare, l’altro è dimostrare il valore reale e lui fin qui non è riuscito a fare la differenza fino in fondo”.