TORINO – La Juventus è sempre più lontana dalla vetta della classifica e inevitabilmente a poco a poco si allontana l’obiettivo posto dal presidente Agnelli nel raggiungere il decimo scudetto consecutivo. Per la prima volta dopo anni la Juve si trova così in basso nella classifica, il buon piazzamento in Champions è dovuto anche da un girono poco qualitativo che permette di non faticare molto. Insomma una Juve che fatica, ben diversa da quella degli scorsi anni.
DUE LATI DELLA STESSA MEDAGLIA – Da quanto abbiamo potuto vedere in queste prime giornate di campionato ci sono due lati di un a stessa Juve, la Juve con Ronaldo e Morata in attacco che galoppa ed emoziona e la Juve senza Ronaldo che arranca trascinata da Morata. Tutte le partite senza Ronaldo sono finite in 3 pareggi e una sconfitta, la media gol passa da 2 gol a partita ad 1.3 e spesso la si mantiene solo grazie a Morata che firma la partita con un suo gol. Una Juve che fatichiamo a riconoscere, abituati alle altissime prestazioni degli scorsi anni, a questo bilancio in negativo si aggiungono anche le pochissime prestazioni positive di Dybala. Una Joya che non sfonda, che non ha ancora ritrovato il ritmo e che fatica a trovare un posto in campo. La Juve sta inevitabilmente toccando con mano la sconfitta e la discesa lenta che si ripercuote nelle partite, un nervosismo finale e un’incapacità a leggere le partite e ribaltare il risultato che portano a nulla di fatto.
SENZA PERSONALITA’ – La Juve di queste giornate è una squadra senza personalità senza una compatta visione del gruppo e appare sgretolata in mezzo al campo. Senza Ronaldo la Juve sembra perdere un trascinatore e, in mancanza dei due veterani Chiellini e Bonucci nulla possono Morata o De Ligt. Una Juve altalenante che alterna momenti di vittoria a momenti meno felici, sprazzi di luce e momenti di buio che sembrano infiniti, un gioco monocorde e statico che annienta gli stessi giocatori, non è la Juve che siamo abituati a vedere, che starà entrando in quella fase calante post-vittorie? Non possiamo dirlo con certezza, l’unica certezza al momento è che servono dei rimedi se si vuole ancora salvare la stagione.