Le parole dell’ex attaccante di Parma e Inter.
DICHIARAZIONI – Hernan Crespo, nel corso di un’intervista rilasciata ai microfoni de La Gazzetta dello Sport, ha parlato di Federico Chiesa e della coppia offensiva che in bianconero compone con Dusan Vlahovic. Di seguito le parole dell’ex attaccante argentino:
“I primi calci al pallone Federico li ha tirati con suo papà e con il sottoscritto sui campi di Collecchio. Avrà avuto due o tre anni. Direi che siamo stati due buoni maestri a giudicare da quant’è diventato bravo. Analogie tra Federico Chiesa-Vlahovic e Crespo- Enrico Chiesa? Sono due giocatori che si integrano bene, proprio come capitava a me e a Enrico. Io più centravanti, come Vlahovic, e lui più seconda punta, il ruolo che oggi ricopre suo figlio Federico. Però vedo anche differenze: Enrico era più attaccante rispetto a suo figlio. Aveva il sano egoismo che deve possedere chi, di mestiere, sta nel cuore delle difese avversarie. Federico è più abituato ad agire sulla fascia. Secondo me ha tutte le qualità per diventare una seconda punta simile al padre, ma a patto che diventi ancora più prolifico. In ogni caso, il calcio non è materia da scienziati, è un gioco abbastanza semplice. Se c’è un attaccante potente e tecnico come Vlahovic e gli affianchi un giocatore molto mobile come Chiesa, allora sei quasi sicuro di ottenere un buon risultato. I due dialogano bene in velocità, parlano la stessa lingua tecnica. Dev’essere la squadra, con un’opportuna manovra, a supportarli con efficacia: in giro ce ne sono poche di coppie così.
Miglior tandem del campionato? Forse non il migliore, ma perlomeno il secondo. Al primo posto ci metto Lautaro e Marcus Thuram, un altro con il quale ho tirato qualche calcio a Parma, visto che pure suo padre Lilian è stato mio compagno di squadra. E poi, dopo il Toro e il francese, la seconda piazza se la dividono Vlahovic-Chiesa e Dybala-Lukaku. Con la differenza che la Juve, al momento, è più squadra della Roma e dunque gli attaccanti bianconeri sono avvantaggiati. Cosa mi piace di di Federico? La velocità e il tiro secco, anche se papà Enrico era ancora più preciso di lui. Federico, nella sua azione, è essenziale: pochi fronzoli e tanta sostanza. Secondo me sarà un punto fermo della nuova Nazionale di Spalletti, ma va utilizzato da seconda punta e non da esterno nel 4-3-3″.