Le parole di Marcello Lippi, in merito alla sua esperienza da allenatore con la Juventus
LE PAROLE – Marcello Lippi, ex tecnico bianconero, parla al Podcast di Caterina Balivo, “Ricomincio dal No“, proprio nel giorno del suo compleanno. Il mister ha parlato della sua esperienza in panchina della Juventus e del celebre Avvocato Agnelli. Queste le sue parole:
L’Avvocato Agnelli era troppo forte, era fantastico. Lui non veniva neanche a vedere la Juve, andava a vedere l’Inter, il Milan. Questo perché quando andai alla Juve nel 1994 erano dieci anni che non vinceva il Tricolore. L’Avvocato un giorno era a vedere l’Inter, gli fecero un’intervista: ‘La Juve come la vede?’. In quell’anno la Ferrari stava andando male, un po’ come adesso, e lui disse: ‘Mah è più facile che vinca il Mondiale la Ferrari che lo scudetto la Juve’. Siamo diventati campioni d’Italia. Alla fine dell’anno, l’Avvocato venne a salutare e festeggiare insieme a noi. Quando andai a salutarlo, lui disse: ‘Vedete quel signore là? Al 99% è merito suo se abbiamo vinto il campionato’
Parla, inoltre, di un aneddoto legato a suo padre:
Mio padre odiava la Juventus, era un vecchio socialista di quelli al bar, che odiano il potere. Un giocatore avversario spezzava la gamba a uno juventino e l’arbitro dava rigore, egli diceva: ‘Non è vero, non era rigore’. Era un anti-juventino. È morto nel ’91. Quando nel ’94 sono andato alla Juve andai alla tomba di mio padre e gli dissi: ‘Papà, abbi pazienza, ma io ci vado alla Juventus. Stammi vicini, te ne farai una ragione, ma io ci vado’