E’ arrivato il verdetto, ed è la sentenza più dolce per i bianconeri: la Juventus è in Champions League. I bianconeri stendono il Bologna per quattro reti a uno. Il Napoli crolla contro il Verona regalando la qualificazione agli uomini di Pirlo.
BOLOGNA – Bastano 6 minuti – quelli necessari al solito, imponente Federico Chiesa per portare avanti la Juventus a Bologna – per capire che la gara chiave per la qualificazione bianconera non sarà quella di Bologna. Una Juventus cinica, aggressiva (anche per colpa di una formazione rossoblu oggi non particolarmente in campo con il coltello tra i denti) chiude di fatto la propria pratica nel primo tempo – pur senza CR7 a sorpresa in panchina – andando all’intervallo sul punteggio di tre a zero (a Chiesa seguono le reti di Morata e Rabiot tutte nella prima frazione). La Juventus, di fatto, gioca il secondo tempo più con il con il telefono in mano, direzione Napoli, che con la testa all’avversario. Soprattutto quando il gol di Rrahmani sembrava aver messo fine alle speranze della Vecchia Signora. Poi….una serata da Faraoni. Il pareggio del Verona, la speranza, la trepidazione sino al 90′ con la consapevolezza, pur avendo fatto il massimo possibile giocando una gara praticamente perfetta, di non dipendere da sè stessi. Il fiato sospeso. I bianconeri in campo che continuano anche nella ripresa a gestire la gara annullando di fatto il Bologna (c’è spazio per la doppietta di Morata e tante, tante occasioni. Per i rossoblu la rete di Orsolini e poco altro). In panchina, invece, l’attenzione è solo al cronometro della gara degli azzurri. Tic, toc, tic, toc, tic, toc. A Bologna si fischia. Così come si fischia in Milan – Atalanta, gara messa al sicuro grazie a due rigori dai rossoneri. Occhi, di tutti, puntati a Napoli. Poi l’urlo liberatorio e l’esultanza. Come una finale. Come chi, a questa sofferenza, non era abituato da tempo. Felicità, e un promemoria: obbiettivo raggiunto, ma la prossima stagione, per la Juventus, non può essere questa. Intanto, però, si può festeggiare. Al futuro, come ha detto Paratici, in casa bianconera si penserà da domani.