Oggi, 24 luglio 2023, si festeggia un secolo del legame fra la famiglia Agnelli e la Juventus
ETERNO – Nessun club professionistico del pianeta può vantare un secolo di continuità della propria catena di controllo: lo sapevate? Oggi la Juventus festeggia i 100 anni di proprietà della famiglia Agnelli, che ha avuto e ha tuttora un ruolo importante nella storia sociale-economica e sportiva italiana. Nessuna squadra di calcio italiana, infatti, è amata, ma al contempo odiata come la Vecchia Signora, tanto che Gianni Brera la definì «non una squadra di calcio, ma un fenomeno sociale». Al di là di ogni pensiero, la cosa certa è che avere alle spalle, per così tanto tempo, una delle famiglie più ricche e potenti ha dato alla Juventus una grande solidità, e questo è un privilegio che nessun club italiano ha mai avuto.
Cento anni di Agnelli significano avere avuto un interminabile filo conduttore che le ha consentito di non smarrire la strada verso il successo, anche nei momenti di crisi, e la sicurezza che ogni tempesta sarebbe, in qualche modo, passata. Il primo Agnelli a legare il suo nome alla Juve fu Edoardo, il papà dell’Avvocato: grande appassionato di sport, era entrato nel mondo bianconero come vicepresidente nel 1920, ma proprio cent’anni fa, il 24 luglio 1923, divenne presidente, come successore di Gino Olivetti, ex senatore del Regno d’Italia e fondatore della Confindustria. Fu lui ad aprire la prima serie di successi importanti: tra il 1923 e il 1935 (anno della tragica morte di Edoardo), la Juventus conquistò sei scudetti di cui cinque consecutivi, una serie rimasta per oltre settant’anni un record assoluto per il calcio italiano, battuto poi dalla stessa Juve guidata da un altro Agnelli, figlio di Umberto: Andrea. Protagonista, come narra la storia recente, di quella che verrà ricordata come una delle parentesi più grigie della storia bianconera, culminata con le sue dimissioni in seguito alle indagini su plusvalenze e manovra stipendi, salutando con una lettera piena di commozione: “Quando la squadra non è compatta si presta il fianco agli avversari e questo può essere fatale. In quel momento bisogna avere la lucidità e contenere i danni: stiamo affrontando un momento delicato societariamente e la compattezza è venuta meno. Meglio lasciare tutti insieme dando la possibilità a una nuova formazione di ribaltare quella partita.” Adesso, la presidenza è stata assunta da Gianluca Ferrero, anche se la proprietà continua a essere controllata dagli Agnelli tramite la Exor, la holding di famiglia, il cui amministratore delegato John Elkann ha dichiarato questo, di recente, a La Stampa: “C’è un doppio filo di continuità che unisce la nostra famiglia alla Juventus dal 24 luglio del 1923 a oggi: un amore viscerale, perché legato a momenti di vita in famiglia e ricordi indelebili”. Certi legami, d’altronde, rimangono eterni.