Il francese è uno dei giovani in rampa di lancio in casa Juventus
IDENTIKIT – Il 18 gennaio 2022 il mondo Juventus ha scoperto un talento. L’ingresso di Marley Akè durante l’ottavo di finale di Coppa Italia, vinto 4-1 dai bianconeri contro la Sampdoria, potrebbe essere considerato uno dei più devastanti nel rapporto minuti-qualità delle giocate, almeno nella storia recente bianconera. Pronti via, il classe 2001 si è guadagnato un calcio di rigore sfruttando una delle sue doti principali, vale a dire la velocità palla al piede, prima di deliziare i (pochi) presenti allo Stadium con un tacco delizioso con il quale ha fatto partire un dai-e-vai con Bentancur. Due giocate di altissimo livello che, però, sorprendono solo i meno informati: è bene sapere, infatti, che non ci troviamo davanti a un novellino. Arrivato nel gennaio 2021 in uno scambio con l’Olympique Marsiglia che ha portato in Francia l’azzurro Franco Tongya – operazione finita tra l’altro nel mirino del Covisoc per il caso plusvalenze – Akè vanta già 18 presenze con la prima squadra degli Olympiens, di cui 4 in Champions League. Il suo talento è venuto fuori nella seconda squadra del club provenzale, quando nella stagione 2018-2019, in 37 presenze, ha realizzato 14 reti giocando da esterno. A proposito, la sua collocazione tattica potrà essere un fattore anche per avere maggiore importanza e minutaggio in futuro: con Lamberto Zauli in Under 23 ha giocato anche da terzino, dimostrando capacità di giocare come esterno a tutta fascia, sulla scia di quella che è stata l’evoluzione calcistica di Juan Cuadrado. Per la Juventus, sapere di avere già in casa il suo erede è un’ottima notizia.
SUL CARRO – Sono bastati 20′ a tanti tifosi bianconeri per innamorarsi del giovane transalpino. C’è chi lo ha già designato l’erede homemade di Federico Chiesa per questo finale di stagione e chi lo paragona al primo Douglas Costa. I più attenti sono riusciti a ritrovare un video, caricato dalla sua ex squadra, nel quale si vede Akè dribblare un paio di avversari con grande facilità, prima di provare a sorprendere il portiere da distanza siderale: salta all’occhio la grande personalità, che ha dimostrato anche all’esordio con la Vecchia Signora e che non è passata inosservata. Parafrasando Massimiliano Allegri, quello che ci vuole è equilibrio: il ragazzo ha mostrato di avere le capacità fisiche e tecniche per stare ad alti livelli, va aspettato il giusto senza però bruciarlo. Solo allora, come d’incanto, la sua valutazione di 8 milioni finita nel mirino della Commissione di Vigilanza sembrerà irrisoria. Le premesse ci sono tutte.