La gara di Champions League del 2015, a ben vedere, può fornire le risposte giuste agli interrogativi sul gioco dei bianconeri, spesso lezioso e sterile.
LA STORIA INSEGNA – Oggi voglio fare un gioco con voi. Nulla a che vedere con l’enigmista della nota saga horror. Il mio gioco è più simile ad un volo pindarico che ci trasporta indietro nel tempo al 24 febbraio 2015. Ai meno attenti questa data non dirà nulla. Ai più svegli richiamerà alla mente il fatto che si tratta della giornata di ieri di qualche anno fa. Prendendo spunto dall’appuntamento pressoché quotidiano con il Goal of The Day, la rubrica lanciata sui social bianconeri, ho rivissuto un gol e una partita di sei anni fa, un Juve-Borussia Dortmund valido per l’andata degli ottavi (Qui puoi trovare il video). Ma il mio viaggio nel tempo mi ha lasciato qualcosa di più che il ricordo di un importante successo in Champions League, nell’annata di Berlino. Mi riferisco soprattutto all’azione che ha portato al 2-1 dei bianconeri sui tedeschi, firmato Alvaro Morata.

BONUCCI-TEVEZ-POGBA-MORATA – Ricostruisco l’azione per rinfrescare la memoria. Al minuto 41′ Bonucci effettua uno dei suoi famosi lanci per gli attaccanti in profondità. Nel nostro caso, riceve palla Carlos Tevez, controlla spalle alla porta, si gira rapidamente, resiste alla carica di due avversari e anticipa l’intervento di un terzo allargando il gioco per Pogba defilato sulla sinistra. Il francese entra in area e serve il cross basso per Morata che appoggia in rete con il piattone destro. Pochi tocchi, un’azione di un’efficacia straordinaria pur nella sua sconvolgente semplicità. Da manuale del calcio si direbbe. E allora mi chiedo perché la Juventus di oggi non possa tornare alla semplicità delle giocate. La purezza della linearità. L’ossessione dell’impostare dal basso non è mai stato il pallino dei bianconeri prima d’ora. I rovinosi infortuni nei disimpegni che mandano in porta gli avversari ne sono eloquente testimonianza. Vale allora la pena rispolverare la manovra che tanto ha giovato ai successi del recente passato. In fondo Bonucci e Morata sono ancora sotto la Mole. Pogba che si defila può essere, con le dovute proporzioni, il Rabiot che serve a Chiesa il cross dalla fascia o lo stesso Federico, treno alta velocità delle corsie esterne. E Tevez? Inutile aggiungere che un Ronaldo in partite può ben resistere alla pressione avversaria, saltare il diretto marcatore e rifinire l’azione.