Dopo la penalizzazione inflitta dalla giustizia sportiva, la Juventus ha raccolto un solo punto nelle ultime due partite: un bottino decisamente magro per sperare ancora in una rimonta
AD UN BIVIO – Meglio guardare avanti o guardarsi alle spalle? Difficile dirlo, perchè se è vero che il ricorso al Collegio di Garanzia del Coni potrebbe annullare la penalità, è anche vero che la penalizzazione in classifica potrebbe aumentare visto il coinvolgimento della società bianconera nella ‘manovra stipendi‘. Una cosa è certa. Proprio come all’andata, il ko contro il Monza fa male ancora una volta, perché arriva nel momento in cui la Juventus avrebbe dovuto mettere fieno in cascina per risalire la china. Invece, dal quel maledetto 20 Gennaio, è arrivato solo un punto in due partite, un dato che complica ulteriormente una situazione già di per sé complicata. Riavvolgiamo per un attimo il nastro.
“Quando c’è stata la sentenza e mi è stata comunicata della richiesta sui 9 punti, ho fatto il calcolo per arrivare in Champions. A 15 punti ho rifatto un altro calcolo per entrarci. La media Champions è quella lì, per arrivarci serve fare qualcosa di straordinario.” Queste sono le parole di Allegri nella conferenza stampa alla vigilia di Juventus-Atalanta: un Allegri motivato e sorridente che, nonostante la batosta ricevuta il giorno precedente, dimostra di avere il coraggio di crederci e combattere.
“Bisogna ottenere i punti che ci portano alla salvezza. Questa è la realtà, altrimenti ci facciamo male. Io so che noi dobbiamo pensare a lavorare sul campo, chi non è in grado di fare questo sta fuori. Dobbiamo fare dei punti perché ora ne abbiamo 23, questo dice la classifica.” Così il tecnico ha chiosato dopo la sconfitta di ieri contro il Monza: un Allegri visibilmente deluso e amareggiato, che neppure incalzato dalle domande dei giornalisti è riuscito a sbottonarsi malgrado la delusione fosse palpabile.
Da cosa nasce questo cambio di rotta? La risposta è la più ovvia. L’allenatore bianconero si aspettava un bottino differente contro Atalanta e Monza, ma soprattutto una squadra che prendesse consapevolezza della situazione con resilienza, reagendo con orgoglio alle difficoltà. Così però non è stato: specie contro la squadra di Palladino, si è rivista la solita squadra slegata, ingenua, senza certezze, partendo da una difesa che nelle ultime tre partite ha incassato addirittura dieci reti. Sembra chiaro che se gli otto clean sheet in serie raccontavano una retroguardia più impenetrabile che mai, in due settimane il castello è completamente crollato, con errori individuali e di reparto inconcepibili per una difesa come quella bianconera.
Dunque, si può ancora credere nel quarto posto? Classifica alla mano, la Juventus si trova a +11 dalla zona salvezza, con il terzultimo posto occupato dal Verona a quota 12 punti ma con una partita in meno, e a -15 dalle ultime due posizioni valide per la Champions League, oggi in condivisione tra Lazio, Atalanta e Milan. Senza l’atteggiamento giusto è difficile pronosticare un miracolo. Ai posteri l’ardua sentenza.