Dopo l’ultimo round tenutosi martedì sera contro il Cagliari, la Juventus si gode la pausa natalizia in attesa di ritrovarsi il 30 dicembre alla Continassa. Ecco alcune considerazioni sull’avvio di stagione bianconero.
RIFLESSIONI – Un’incredibile altalena di emozioni che in pochi, dopo il campionato irto di ostacoli dello scorso anno, si sarebbero immaginati. Così si potrebbe definire il primo scorcio di stagione che ha visto protagonista la Juventus: un viaggio avvincente sulle montagne russe, un’esperienza che ci ha tenuti col fiato sospeso fino all’ultimo round di questo 2021.
Giunti al termine di questo girone d’andata, è tempo di bilanci e considerazioni. Per la Vecchia Signora sono stati quattro mesi intensi, fra passi avanti e improvvisi dietrofront, fra conferme importanti e qualche delusione di troppo, fra scandali e voglia di rivalsa, fra quello che poteva essere e che invece è stato. Che dire, molti non si aspettavano senz’altro un inizio di stagione così roboante, ma al contempo, procedendo a ritroso, il cambio di rotta è ormai evidente da diverso tempo. La Juventus, infatti, è passata pian piano dall’azzeccata progettualità che ha contraddistinto per anni il suo modello, unico nel calcio italiano e invidiato in Europa, ad un’ossessiva volontà di migliorarsi ancora, scegliendo però d’un tratto con poca lucidità e coerenza e stravolgendo parte di quelle linee guida che grande l’hanno resa. In tutto ciò, il condottiero Allegri ha faticato non poco a tenere in mano le redini della situazione: pur consapevole delle difficoltà oggettive della sua squadra, è stato comunque lodevole il suo tentativo di mantenere alti concentrazione e ottimismo, lavorando molto sull’atteggiamento e sulla mentalità da adottare per uscire dai periodi più bui. Al netto degli ultimi risultati, potremo perfino azzardare che in parte sia riuscito nel suo intento, con la squadra che, dopo mesi di tentativi ed esperimenti, piano piano ha trovato la giusta quadra e, soprattutto, un accenno di fondamenta che finora parevano vacillare incontrastate.
Dopo le incertezze iniziali, il tecnico livornese ha innanzitutto ritrovato quella solidità difensiva che ha sempre contraddistinto le sue squadre, al punto tale che la retroguardia bianconera è stata definita come la migliore negli ultimi due mesi. Si annoverano, infatti, ben 7 clean sheet nelle ultime 9 gare, con soli due gol subiti che, tuttavia, sono costati 4 punti preziosi (la sconfitta contro l’Atalanta e il pareggio contro il Venezia). Da registrare il graduale ‘glow up’ di Szczesny (nonostante gli errori di inizio stagione); la personalità di Matthijs De Ligt (sempre più leader della difesa); l’esperienza della coppia Bonucci-Chiellini (un vero e proprio ever green); la sorpresa Luca Pellegrini, quel giovane terzino le cui galoppate sulla fascia sinistra non hanno fatto per nulla rimpiangere il deludente Alex Sandro; l’estemporaneo Juan Cuadrado, un cocktail di velocità, fantasia e guizzi vincenti suggellato, come contro il Genoa, da gol decisamente ‘stellari’.
Capitolo centrocampo: le aspettative erano sicuramente maggiori e non è un dettaglio da tralasciare che in questi mesi insistenti voci di mercato abbiano confermato che la società sia alla ricerca di un centrocampista che garantisca solidità ad un reparto decisamente intermittente. Apparte l’inamovibile Locatelli, sempre più protagonista della mediana bianconera e acquisto decisamente azzeccato del mercato estivo, ci si aspettava qualcosa in più dai vari Rabiot, Bentancur e McKennie, nonostante quest’ultimo non sia stato uno dei peggiori. Da sottolineare, anche, la sorpresa Bernardeschi che, a suon di assist decisivi, si è candidato ad essere uno degli artefici della rimonta bianconera, e le ‘luci e ombre’ di Dejan Kulusevski, protagonista di un cammino non del tutto deludente, ma senz’altro migliorabile.
La nota dolente, infine: l’attacco, altro reparto che la Juventus intende rafforzare in vista di gennaio, complice una vena realizzativa che ha saputo toccare i minimi storici. L’assenza di Cristiano Ronaldo è stata a tratti devastante, ma d’altronde era abbastanza logico che le pedine a disposizione non potessero rimpiazzare completamente un giocatore del suo calibro. L’unica nota positiva, pertanto, riguarda il finale in crescendo di Alvaro Morata, che ha portato a 5 i suoi gol grazie a tre reti nelle ultime 5 gare. Per quanto riguarda Dybala, con la questione rinnovo che ormai sta quasi rasentando il limite del sopportabile, l’argentino ha dimostrato, nelle purtroppo poche gare finora disputate, di poter essere l’anima di questa Juventus, con la squadra che, in sua presenza, sembra acquisire magicamente nuova linfa. Resta, però, il cruccio legato ai continui infortuni, che hanno reso il suo inizio di campionato alquanto altalenante, laddove invece si sperava che si trattasse finalmente dell’anno della sua consacrazione. Anche i vari Kaio Jorge, alla stagione di ingresso ma poco impiegato da Allegri, e Moise Kean avrebbero potuto garantire qualche ‘lampo’ di più, visti la giovane età e i possibili margini di miglioramento, ma così non è stato. A gennaio, tuttavia, rientrerà anche Federico Chiesa, infortunatosi a fine novembre contro l’Atalanta, quel ‘gioiellino’ la cui tecnica e determinazione saranno sicuramente un valore aggiunto per questa Juventus, attesa da un inizio anno davvero insidioso.
I titoli di coda di questo 2021: i bianconeri occupano momentaneamente il quinto posto in classifica e, nonostante un avvio tremebondo, sono riusciti a raddrizzare almeno in parte una situazione che fino a qualche settimana fa sarebbe potuta risultare catastrofica. Lo scudetto, tuttavia, sembra ormai già fuori portata ma, anche se le ambizioni erano diverse, trovarsi a -5 dal terzo posto è sicuramente un risultato positivo visto l’inizio turbolento. Il nuovo anno che si appresta ad iniziare sarà ricco di non pochi interrogativi: un mercato che non sappiamo se decollerà, lo scandalo plusvalenze che resta minaccioso sullo sfondo, il rinnovo di Dybala che ancora non si è materializzato. Dunque, come ci insegna quotidianamente la vita, si dovrà ripartire dalle certezze a disposizione, incuranti nella giusta dose di quello che il futuro riserverà. Un futuro tutto scoprire.