Malgrado nove anni in bianconero non da ‘vero’ protagonista, il difensore si è sempre fatto trovare pronto dimostrando grande affidabilità. L’ora del rinnovo è vicina?
L’arte di saper aspettare. In pochi sarebbero stati in grado di fondere l’appellativo astratto di ‘ruota di scorta’ e la capacità di farsi trovare pronti ad ogni chiamata. Lui, Daniele Rugani, ci è riuscito, autentico protagonista del filotto di vittorie che ha riportato la Juventus nelle prime posizioni, quelle che da sempre appartengono alla storia del club bianconero. C’è anche il suo zampino, infatti, dietro le sei partite senza subire goal, rivelandosi preciso e affidabile in un momento di piena emergenza per la difesa bianconera, orfana di capitan Danilo e di Alex Sandro. Molti avrebbero scommesso sul crollo della retroguardia di Allegri, ma non è stato così, merito anche delle prestazioni sempre più convincenti da parte di Daniele che, insieme a Gatti e Bremer, stanno dimostrando una solidità davvero invidiabile. I tre tenori sembrano aver trovato la dimensione ideale, poiché si capiscono, si completano e riescono a coprirsi le spalle in caso di necessità o di un errore di un compagno. Forse, questo potrà non bastare per lottare fino alla fine per lo Scudetto, ma una difesa che in 12 giornate ha subito solo 7 goal è sicuramente una buona base di partenza.
SITUAZIONE – “Rinnovo? C’è un così tanto buon rapporto tra me, il mio agente e tutte le persone che rappresentano la Juve. Son convinto, di fronte alla fiducia e soprattutto alla stima reciproca riusciremo a trovare il dunque. Quindi ne riparleremo.” Al termine della sfida contro il Cagliari, Rugani si è espresso in questi termini in merito alla questione del rinnovo. Nulla è ancora deciso, ma le parti stanno parlando per trovare una soluzione che accontenti tutti entro la fine dell’anno: la fiducia rinnovata in estate ha fatto breccia nel cuore del difensore, che si è sentito stimolato al punto di manifestare la volontà di proseguire l’avventura insieme. Inutile negare che per lui non siano stati nove anni semplici, specie per la concorrenza spietata che ha contraddistinto il suo reparto: i vari Barzagli, Chiellini, Bonucci, De Ligt, Benatia e Demiral, molto spesso, lo hanno relegato al ruolo di mero osservatore, ma lui non ha mai ‘sbraitato’ associando una costanza nel rendimento alla capacità di accettare le decisioni dello staff. Allegri, dal canto suo, ha sempre creduto nelle sue qualità, ritenendolo un’alternativa ideale non solo da un punto di vista tattico, ma soprattutto per quei valori morali che in questi anni ha saputo dimostrare. Chissà, a questo punto, che per lui non possa davvero avere inizio una nuova vita in bianconero: in una fase storica in cui tanti tasselli andranno nuovamente definiti, potrebbe essere l’occasione giusta per diventare protagonista a tempo pieno.