Ormai ci sono pochi dubbi: Massimiliano Allegri quasi sicuramente sarà l’allenatore della Juventus anche nella prossima stagione. Questo, però, non impedisce di lasciarsi andare ad una riflessione: è lui l’uomo giusto per la rinascita bianconera?
ATTESA – Tra aspettative e realtà. Cosa succederà alla Juventus ora che la stagione si è chiusa per il secondo anno a “zero tituli”? Ma soprattutto, cosa succederà o cosa bisognerà fare di Massimiliano Allegri? A poco più di una settimana dal termine della stagione, in casa bianconera è tempo di riflettere su una stagione nata male, proseguita peggio, poi divenuta illusoria fra aprile e maggio, per tornare, alla fine, brutalmente sul pianeta terra. Il rammarico principale non è tanto l’assenza di trofei, quanto la totale mancanza di crescita nel gioco e nelle consapevolezze. Partita dopo partita, sono emersi sempre di più i limiti di questa squadra, orfana di un’identità ben precisa, di un’organizzazione offensiva e non solo difensiva, ma soprattutto di una modernità tattica che ormai è necessaria a questi livelli.
Allegri è il solo responsabile di tutto ciò? Beh, l’unico certamente no, ma uno degli artefici sì. A lui, principalmente, va riconosciuto il merito di aver mantenuto l’ambiente unito in un momento in cui la barca rischiava seriamente di affondare, e in parte ci è riuscito anche con successo. Il problema, però, resta un altro. Se c’è necessità di fondare la rinascita bianconera su un gioco e un calcio più europeo, il tecnico può essere l’uomo giusto? La risposta, forse, è no, perché siamo qui a tirare le fila di una stagione, ma soprattutto di un certo modo di fare e pensare calcio che all’improvviso si è inceppato, e di cui Allegri ne è proprio il simbolo. Le sue semplificazioni – “il corto muso”, “gli scudetti li vincono le difese”, “il calcio è semplice”, “esistono le categorie dei giocatori”, “per lo spettacolo andate al circo” – fanno sorgere alcune perplessità: non è che il tecnico è fin troppo dentro questo modello che rappresenta per poterlo rinnegare, abbattere e ricostruire da capo con altre idee e altri giocatori?
Questa è una riflessione che, prima di prendere decisioni definitive, dovrà essere fatta. Nel frattempo, in questi giorni sono uscite diverse indiscrezioni sul futuro del livornese, con l’Arabia Saudita potenziale meta, ma tanto il suo entourage quanto l‘ambiente Juventus hanno smentito l’esistenza di una trattativa. Lo stesso Allegri ha ribadito di non essere interessato a questa ipotesi, specie per la volontà di restare in bianconero e riscattare una deludente stagione. La scelta di confermare il tecnico sarebbe stata presa anche da parte della società per ragioni economiche, visto il contratto con la Juventus fino al 2026 e il pesante ingaggio del tecnico.
Allegri è stato molto criticato dalla tifoseria durante la stagione e in molti pensavano che le vicende che hanno travolto il club portassero anche a un cambio nella guida tecnica. E invece pare proprio che non sarà così. Fra aspettative e realtà.