Buon pareggio per i bianconeri, con alcune indicazioni importanti a poco più di due settimane dall’inizio della stagione
FINALE – Juventus – Barcellona restituisce a Max Allegri un quadro ancor più chiaro della situazione dei suoi: nonostante una forma fisica ancora in fase di definizione e qualche amnesia difensiva, i bianconeri dimostrano carattere recuperando per due volte il risultato contro un Barcellona ricco di talento non solo tra i titolari, ma anche dalla panchina. La gestione dei suoi giocatori, a differenza della prima sfida contro i Chivas, è diversa: più minuti ai titolari, mentre Vlahovic e Mckennie vengono tenuti ancora a riposo.
PARTENZA -Il tecnico toscano schiera inizialmente un 4-3-3 con Szczesny tra i pali, Danilo, Bonucci, Bremer e Alex Sandro in difesa; centrocampo a tre formato da Locatelli, Rovella e Zakaria, mentre il tridente offensivo è formato da Di Maria, Kean e Cuadrado. Per la Juventus l’inizio è difficile – con il Barcellona che tiene il centro del ring ininterrottamente per i primi 7-8 minuti. Poi, però, i bianconeri cominciano ad ingranare trascinati da quello che, già dopo poche settimane, è già un leader: Angel Di Maria. Il Fideo è ispiratissimo, svaria su tutto il fronte offensivo aprendo spazi soprattutto sulla fascia sinistra, dove c’è un Cuadrado non ancora in palla che non riesce a trasformare in pericoli concreti situazioni potenzialmente pericolose. L’ex PSG ha la libertà di spostarsi dalla fascia destra al ruolo di trequartista, fino a risalire a centrocampo per dare qualità alla manovra offensiva bianconera. Il vantaggio blaugrana, con Dembelè, è frutto di un’azione personale del francese e una non perfetta copertura di Alex Sandro. La Juventus, comunque, non si scompone, e trova poco dopo il pareggio: giro palla tutto di prima che coinvolge Zakaria, Locatelli e poi Cuadrado, che mette un pallone interessantissimo sul quale si fionda Moise Kean, che batte Ter Stegen. Nemmeno il tempo di godersi il pareggio, però, che è ancora Dembelè a trovare il vantaggio, sfruttando una copertura troppo morbida di Cuadrado e infilando per la seconda volta il numero uno bianconero. I primi 45′ si chiudono sul risultato di 2-1 per i ragazzi di Xavi. Positiva la prova di Bremer, che ha dimostrato sicurezza e un buon affiatamento con Bonucci.

RIPRESA – I bianconeri ripartono con due cambi: Perin per Szczesny, Gatti per Bonucci. L’ex Frosinone va così a comporre l’inedita coppia con Bremer. Dopo Dembelè, anche Kean trova la doppietta personale: traccia illuminante di Di Maria fermato dalla difesa del Barcellona, la palla arriva a Zakaria che vede l’inserimento di Locatelli bravo a toccare per l’attaccante azzurro classe 2000, che ristabilisce la parità. All’ora di gioco girandola di cambi, con Rugani, Pellegrini, Fagioli e Compagnon che fanno il loro ingresso in campo al posto di Bremer, Alex Sandro, Locatelli e Danilo. Il Barcellona cresce alla distanza e colpisce due incroci nella stessa azione, prima con Raphinha su calcio piazzato e poi con Ansu Fati. Al 75′ di un’amichevole del 27 luglio, Di Maria viene ammonito per proteste: serve altro per capire che significa essere un campione? Proprio Il Fideo lascia il posto a Soulè, mentre Kean viene sostituito da Cudrig e Cuadrado da Barbieri. Complici stanchezza e caldo ( il match è iniziato con 38°), gli ultimi minuti della partita scivolano via a ritmi molto più lenti: nessuna delle due squadre spinge eccessivamente alla ricerca del vantaggio, con l’unico pericolo creato da Gavi e sventato da Perin. Il prossimo avversario sarà il Real Madrid campione d’Europa: una sfida che aggiungerà un tassello in più al quadro di questa Juventus.
