Le dichiarazioni rilasciate ieri dal centrocampista bianconero dimostrano non solo l’attaccamento verso i colori bianconeri, ma al contempo la consapevolezza di dover crescere e l’impegno profuso per costruire qualcosa di grande.
NUOVA BANDIERA? – “Ho vissuto in particolare due momenti da pelle d’oca da quando sono alla Juve: il primo quando ho firmato il contratto e ho visto la scritta Juventus Football Club, è stato qualcosa di fantastico. La seconda è quando sono andato allo stadio e per la prima volta ho visto la mia maglia con il mio numero e il mio cognome, è stata una grande emozione, ho preso la maglia, me la sono baciata e mi sono detto: ‘Manuel adesso sei qui ed è arrivato il momento di giocare'”.
E’ o non è una dichiarazione a tutti gli effetti? Beh, si direbbe di sì. E’ la storia di un grande amore quella di Manuel Locatelli nei confronti della Juventus, un sogno, il suo, che affonda le radici nella sua infanzia, nel calore di una cameretta piena di poster e foto dei suoi idoli Nedved, Del Piero e Buffon. Approdato quest’estate a Torino dopo un’estenuante trattativa con il Sassuolo, ora spera di lasciare il segno vincendo un trofeo importante con la sua nuova squadra.
Faccia pulita, riccioli d’oro, sguardo fiero e sereno. Dall’aspetto potrebbe sembrare perfino il principe azzurro delle favole, anche se in effetti ha già dimostrato di esserlo. Quando? Dopo il gol che settimane fa ha deciso il derby della Mole, il primo con la maglia dei suoi sogni, Manuel ha pensato bene di suggellare il momento d’oro chiedendo la mano alla sua bella Tessa Lachovich, sulla riva del romantico Lago di Como.
Allegri lo ha voluto fortemente alla Juventus, dopo averne apprezzato le doti per lungo tempo. In seguito all’esperienza giovanissimo al Milan, è a Sassuolo che però Manuel ha trovato la sua dimensione, grazie al lavoro di Roberto De Zerbi che gli ha permesso di maturare e migliorarsi. E’ un centrocampista completo, che sa impostare l’azione, che ha ottimi tempi di inserimento e anche un bel tiro da fuori. Le sue attitudini difensive gli permettono di eseguire le due fasi perfettamente e di rendersi utile sia in un centrocampo a due, sia in un centrocampo a tre come mezz’ala o come play. Riesce ad adattarsi agli altri giocatori e alle situazioni di gioco perché è intelligente e capisce in anticipo dove si sviluppa l’azione. Duttilità, sacrificio e abnegazione sono le doti insite nel suo dna calcistico, quello di un ragazzo che, pur consapevole di vivere il sogno di una vita, al contempo sa che deve continuare a migliorare perché la strada per il successo è lunga e piena di insidie.
A 23 anni, però, questa per Locatelli è l’occasione per la definitiva consacrazione, è la chance per diventare un centrocampista di fama internazionale ed imporsi anche in uno dei club più importanti e seguiti d’Italia. Toccherà a chi l’ha voluto fortemente (Allegri) valorizzarne le caratteristiche, ma al contempo starà anche a lui farsi trovare pronto e trasformarsi, chissà, in una delle bandiere del futuro. Forever.