L’eurogol al Lecce è il primo Serie A per il giovane talento bianconero, la cui gioia è stata davvero incontenibile. Adesso, la Vecchia Signora può davvero poggiare sui giovani?
MAGICO. Forse neppure lo sceneggiatore del miglior film a sfondo calcistico avrebbe potuto buttare giù una trama più romantica. Poteva essere una partita come tante altre a cui si è assistito dall’inizio di questa stagione: scialba, a tratti sfortunata, impensabile. Maledetta. Invece no: al Via del Mare si è finalmente materializzata quella magia che in un batter d’occhio risolve la partita mettendo in cassaforte tre punti preziosi. Per tutto questo chiedere a Nicolò Fagioli, che alla 12esima giornata di campionato ha segnato il suo primo gol in Serie A con la maglia della Juventus. Decisivo, ma soprattutto straordinario, una rete nello stile del suo più grande idolo: Alessandro Del Piero.
“È stato un gol bellissimo, ero davvero emozionato perchè lo aspettavo da una vita e farlo con questa maglia è stato stupendo.” Parole, quelle pronunciate nel post-partita, che sgorgano dal cuore, così come l’esultanza davvero d’altri tempi: esplosa, spontanea, non preparata né costruita. Le mani al cielo, lo sguardo incredulo, la corsa pazza. Prima di lasciarsi andare ad un pianto di gioia e di soddisfazione, suggellato dal bacio allo stemma della Juventus.
Iling-Junior che fa l’assist, Fagioli che finalizza: i giovani bianconeri sono saliti in cattedra questa settimana, dimostrandosi, ora come non mai, un tassello fondamentale visti i numerosi infortuni e assenze da fronteggiare. E’ forse giunto il momento di avere il coraggio e cambiare visione? Sono ormai mesi, o addirittura anni, che si decanta come il club di Andrea Agnelli debba puntare ad una rivoluzione della rosa con un mercato basato sui giovani, valorizzando al contempo quelli che ha già in casa. Questo mix tra giocatori affermati e giovani buoni giocatori non funziona proprio, infatti: è come una ‘maionese impazzita’. La cosa fondamentale è ripartire da giocatori che corrano, s’impegnino davvero e abbiano a cuore il risultato finale. Ora, come suggeriva Agatha Christie, un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova. Dunque, dopo Lisbona e Lecce, i riflettori sono puntati sulla sfida di mercoledì contro il PSG, decisiva per la qualificazione all’Europa League. Soffierà finalmente vento di cambiamento?