Allegri ha voluto fortemente la sua riconferma, al fronte di un’ottima stagione disputata
LEGAME – Basta osservarlo bene mentre gioca a calcio, per accorgersi di quanto sia un giocatore che si è costruito il repertorio un pezzo alla volta, senza poter attingere a un potenziale di talento davvero profondo e naturale. Eppure, le sue movenze sono pulite, razionali, trasmettendo l’idea di una cosa semplice ma fatta per bene. Vederlo giocare non trasmette il piacere dell’eccezionalità, piuttosto di un lavoro come si deve.
Arek Milik è la prima certezza dell’estate bianconera. Il buon impatto avuto dal polacco nella stagione appena andata in archivio (9 goal tra Serie A e Coppe) ha convinto la società a trattare con l’Olympique Marsiglia per riprendersi il centravanti anche per il prossimo campionato. L’ufficialità della cessione di Dejan Kulusevski per 30 milioni di euro al Tottenham (aggiuntisi ai 10 milioni del prestito pattuito un anno e mezzo fa) sarà funzionale per finanziare il ritorno di Milik in bianconero, dopo che la Juventus aveva deciso di far decadere il diritto di riscatto a 7 milioni di euro. La cifra di acquisto sarà la medesima, ma con una diversa suddivisione, che certamente verrà resa nota soltanto nelle prossime ore.
Anche se è stato presente come forse avrebbe voluto, complice un infortunio che lo ha tenuto ai box per diverse settimane, Milik si è dimostrato un giocatore affidabile e resiliente, mai incline alla polemica (neppure laddove avrebbe potuto esserlo) e sempre disponibile. Tutto questo, insieme ad una discreta dote realizzativa e ragguardevoli qualità tecniche, gli ha permesso di guadagnarsi la fiducia di Allegri, che ha voluto fortemente la riconferma di un giocatore che potrà svolgere il doppio ruolo: il centravanti, nel caso in cui Vlahovic lasciasse la Juventus, ma anche la seconda punta, come fatto più volte nei mesi scorsi accanto al 9 bianconero.
Uno dei suoi pregi migliori? La capacità di attaccare l’area con i tempi giusti: capisce bene quando allargarsi sul secondo palo e quando tagliare sul primo palo, e la sua forza fisica in area di rigore è difficile da gestire per le difese. Quando arriva da lontano, sia su un cross basso che alto, esprime una potenza rarefatta da vero centravanti. Anche se la prossima si prospetta un’altra stagione certamente non facile, la Juventus riparte dal suo primo punto fermo. Bentornato Arek!