Andiamo ad analizzare le peculiarità tattiche del prossimo avversario della Juventus: l’Inter
MILANO – Dalle parti del ‘Duomo’ si respira un’aria di grande serenità e di profonda soddisfazione dopo la vittoria dello scudetto da parte dell’Inter di Antonio Conte. Uno scudetto mai messo in discussione, almeno fino a febbraio, momento in cui i rivali concittadini del Milan hanno iniziato a lasciare punti per strada. Sabato alle ore 18:00 trasferta a Torino per affrontare una Juventus che dovrà ottenere i 3 punti a tutti i costi per poter sperare di aggrapparsi all’ultimo treno direzione Europa che conta. Conoscendo il grande ex, ovvero l’allenatore dei nerazzurri Conte, non dovrebbero esserci sconti per la vecchia signora, che dovrà sudare sette camicie per battere una squadra che appare imbattibile. Andiamo a vedere nel dettaglio cosa si dovrà aspettare Andrea Pirlo dal gioco del tecnico leccese.
MODULO E CARATTERISTICHE – Il marchio di fabbrica di casa Conte è il 3-5-2, modulo con cui è riuscito a costruire le sue fortune sia alla Juventus, sia negli altri club dove è riuscito a vincere. Al tecnico piace molto avere due attaccanti diversi per caratteristiche di base, ma complementari per il suo gioco, in modo da creare la giusta alchimia offensiva. Lautaro Martinez è un giocatore rapido a cui piace moltissimo svariare sul fronte offensivo. Dribbling, fiuto del gol, ma soprattutto ottimo assistman (8 in stagione), ‘El Toro’ è dotato di buonissima elevazione nonostante sia alto solo 1 metro e 74. L’altro centravanti, ovvero Romelu Lukaku, è molto più fisico del collega di reparto. Grazie ai suoi 191 cm ed il suo fisico possente, Lukaku riesce ad attirare a sé i difensori avversari e a saltarli sia con le sportellate degne del suo repertorio, sia con la velocità in progressione: queste le caratteristiche che lo rendono uno dei centravanti più pericolosi d’Europa. La difesa a 3 è capitanata dall’esperto Stefan De Vrij, con ai lati Skriniar e Bastoni che sono molto abili nell’uno contro uno con gli avversari, essendo difficili da saltare. Gli esterni del centrocampo a 5 hanno il compito di percorrere la fascia in modo forsennato: formare una linea a 5 con i 3 difensori in fase di non possesso, dare supporto costante alla manovra offensiva in fase di possesso. Spesso e volentieri i quinti riescono ad andare al cross a trovare l’esterno opposto, riuscendo a concludere l’azione facendo passare il pallone da un lato all’altro del campo.
POSSESSO – L’Inter è maestra nella costruzione dal basso, con il portiere Handanovic pronto ad iniziare l’azione e a dialogare con i centrali. Brozovic è l’ago della bilancia della squadra, il quale si abbassa a ricevere tra i centrali e favorendo l’avanzata dei due braccetti di difesa, alzando inevitabilmente tutto l’organico. Uno dei due mediani al fianco del croato tende a buttarsi in profondità, in base al lato palla. In caso di palla centrale, è Lautaro che viene incontro a fornire una soluzione verticale, mentre se il pallone viene manovrato sull’esterno, l’argentino va vicino al quinto di centrocampo per cercare l’uno-due col compagno e mandarlo al cross. Con il pallone in verticale, Lautaro e Lukaku restano molto vicini, in modo da combinare e aprire gli spazi per gli inserimenti degli esterni di centrocampo. Hakimi, ad esempio, ha grande propensione offensiva ed i suoi 7 gol e 10 assist in stagione ne sono la controprova.
NON POSSESSO – Il primo pressing portato dai due attaccanti non è molto aggressivo, perché la squadra tende a compattarsi rapidamente e a tenere 3 linee di pressione ben precise. Il compito degli esterni è quello di accettare l’uno contro uno con l’avversario, mentre Brozovic va spesso in raddoppio di marcatura qualora l’esterno perdesse il duello. I due interni coprono la zona centrale, mentre De Vrij, ovvero il centrale dei 3 di difesa, ha la licenza di marcare in modo asfissiante la prima punta avversaria. I due ai lati dell’olandese aggrediscono alto i portatori di palla per non farli girare e costringere la giocata all’indietro.