In occasione del 47esimo compleanno della leggenda bianconera, riviviamo insieme quattro tra i momenti più importanti della sua carriera.
COMPLEANNO – Per il mondo juventino, Alessandro Del Piero non è stato solamente un calciatore. E’ stato la bandiera, il Capitano, il giocatore più rappresentativo. Dal 1993, quando approdò giovanissimo a Torino, fino al 2012, ha letteralmente rappresentato la Juventus in tutto, dentro e fuori dal campo. Per festeggiarlo, ripercorriamo alcuni momenti che rendono l’idea del perché Pinturicchio sia entrato nel cuore di tutti e del perché è difficile che ne possa mai uscire.
IL GOL PIU’ BELLO – Delle 289 reti segnate in bianconero, quello segnato contro la Fiorentina nella stagione 1994/1995 rimane, probabilmente, il suo gol più iconico: esterno destro al volo a scavalcare il portiere, un gol tanto bello quanto difficile. Probabile che, sul momento, anche lui sia rimasto incredulo: la corsa per festeggiare, la scivolata con Gianluca Vialli a inseguirlo. Per un tifoso bianconero, ricordo indelebile e bellissimo. La lista di reti memorabili è lunga: il gol alla Del Piero, marchio di fabbrica del capitano bianconero, ha lasciato il suo marchio in tante circostanze: per riprendere le parole di Maurizio Mosca, nel momento in cui il dieci bianconero rientrava sul destro e calciava, esclamare “Ahh come gioca Del Piero” veniva automatico.
2006 – Un anno spartiacque, in tutti i sensi. La gioia del Mondiale vinto da protagonista, con la rete nel supplementare contro i padroni di casa della Germania che suggella la vittoria e ci porta in finale a Berlino. Poi, la doccia fredda: l’estate di Calciopoli, la Juventus in Serie B. Alex non ci pensa due volte, nonostante i top club europei lo provino a convincere: troppo innamorato della Juventus, abbandonarla nel momento più difficile equivarrebbe a un tradimento. Dall’esordio contro il Rimini fino alla promozione da record, per Del Piero quell’anno è stato un turbinio di emozioni sicuramente irripetibili, accompagnato però da una costante, i gol: finirà infatti per vincere anche la classifica cannonieri della serie cadetta con 20 reti.
ATTESTATO – L’importanza di quel momento va oltre Del Piero e la Juventus, probabilmente si estende all’intero movimento calcistico italiano. 5 novembre 2008, Stadio Bernabeu di Madrid: doppietta contro le merengues e, al momento della sostituzione, una standing ovation da brividi a certificare la carriera di uno dei giocatori più rappresentativi del nostro paese. Un’emozione che lui stesso, anni dopo, ha definito indimenticabile, come vincere un trofeo. Non fatichiamo a credergli.
ADDIO – Il 13 maggio 2012 segna la fine della storia d’amore tra la Vecchia Signora e Del Piero. Uno degli addii più emozionanti, con lo Stadium gremito e le lacrime che scorrono a fiumi sui volti dei tifosi bianconeri. Il tutto dopo aver contribuito all’avvio di uno dei cicli più vincenti della storia della Juventus: quello guidato da Antonio Conte e proseguito da Massimiliano Allegri. E’ stato un addio o un arrivederci? Difficile dirlo, ma a Torino, Pinturicchio, sarà sempre il benvenuto.