Questa sera, al Franchi, il serbo ritrova il suo passato contro la Fiorentina, in un momento in cui le certezze cominciano a latitare
Tra passato, presente e….futuro. Quella contro la Fiorentina sarà certamente una partita speciale per Dusan Vlahovic, e non solo perchè si tratta della squadra che lo ha definitivamente consacrato. Da quando è alla Juventus, infatti, l’ha affrontata quattro volte senza mai riuscire a segnare, dunque l’occasione per sbloccarsi è ghiotta, anche se prima bisogna pensare al futuro in bianconero.
SITUAZIONE – Ad oggi il contratto di Vlahovic è in scadenza nel 2026, con uno stipendio da 7,5 di base più bonus a salire che nell’ultima stagione lo porterà a guadagnare 12,5 milioni. Se fino a qualche giorno fa si vociferava di alcuni contatti con l’entourage del giocatore proprio per approfondire il discorso relativo al rinnovo, stando alle ultime indiscrezioni la situazione sarebbe nuovamente cambiata. La Juventus, infatti, ora starebbe riflettendo seriamente sull’eventualità di non trattenere il giocatore a Torino, in virtù di alcune considerazioni che intrecciano sia il lato economico che quello tattico. L’incidenza sul bilancio societario di Vlahovic diventerà quasi insostenibile per le casse bianconere: da luglio 2024 percepirà un aumento di stipendio netto pari a 5 milioni l’anno, passando così da 7 a 12, e peserà per 43 milioni a esercizio sul bilancio bianconero (24 di stipendio lordo, 19 di ammortamento). Numeri di per sé già molto onerosi, ma che lo diventano ancor più se rapportati al rendimento. Frenato da tanti infortuni, l’attaccante classe 2000 ha finora messo insieme 71 presenze, 27 gol (uno ogni 190′) e 7 assist, un magro bottino con cui ha tradito le attese rispetto a quanto fatto con la maglia della Fiorentina (38 gol in 58 sfide di Serie A). La Juventus aveva azzardato anche nell’idea dell’aumento di stipendio netto a 12 milioni l’anno, perché credeva nell’investimento e nella possibilità di generare una plusvalenza con la cessione del serbo dopo qualche stagione. Il mercato ha invece chiarito che gli attaccanti ambiti dai top club sono altri, ma soprattutto per lui sarà comunque davvero difficile tornare appetibile senza la vetrina europea. E in campionato? La stagione del serbo, dopo un anno passato a combattere contro una fastidiosissima pubalgia, era iniziato come meglio non si potrebbe: quattro goal nelle prime quattro giornate, tra cui la splendida doppietta di destro che ha steso la Lazio di Sarri allo ‘Stadium’. Un inizio da sogno, insomma, ma quando il peggio sembrava alle spalle, però, ecco il nuovo stop. Stavolta a fermare Vlahovic è stata la lombalgia che lo ha tenuto fuori contro Atalanta e Torino dopo la brutta prestazione offerta a Reggio Emilia e uno spezzone di gara giocato contro il Lecce senza incidere. Una volta tornato a disposizione di Allegri, il serbo è partito dalla panchina a San Siro mentre contro il Verona è sceso in campo dal 1′, mettendo in campo tanta generosità, ma anche troppi errori sotto porta per un attaccante del suo livello. A conti fatti, sei gare senza gol sono un trend preoccupante per un attaccante come lui: a Firenze, questa sera, arriverà il momento di voltare pagina? L’accoglienza, di sicuro, sarà caldissima, ma a volte questi incroci possono anche essere di buon auspicio. Profumano di nuovi inizi.