Nonostante la fiducia accordatagli di nuovo dalla società, Massimiliano Allegri è consapevole che non sarà ammessa una seconda falsa partenza, con la Juventus che vuole tornare subito a vincere
IMPERATIVO. A detta di molti la sua potrebbe essere davvero una carriera mancata, poiché l’epiteto di “showman” gli si addice in più di una circostanza. Anche i suoi più accaniti detrattori, infatti, gli riconoscono innate capacità dal punto di vista comunicativo: pesa molto le parole, sembra sempre in controllo di ogni situazione e alle avversità risponde con il sorriso di chi la sa lunga, per non parlare di certi siparietti di cui ormai ci delizia da anni. L’ultima di Massimiliano Allegri ha deciso di raccontarla il suo ex allenatore Giovanni Galeone che, nell’edizione odierna di TuttoSport, ha parlato di una telefonata avuta nei giorni in cui il tecnico livornese era stato accostato alla panchina del PSG: ” Se è pentito della Juventus? No, per niente! Pochi giorni fa mi ha chiamato, era venuta fuori la storia del PSG. Mi ha telefonato e io gli ho detto: ‘Max, ma porca miseria, ma come cavolo fai a rifiutare il PSG?!?’ E lui mi ha risposto così: ‘Mister, guardi qua! Sono qua con gli amici, sono andato a prendere gli scampi che si muovono, le mazzancolle… Ma dove li vado a trovare a Parigi? Lui è contentissimo e non ha alcun dubbio. È deciso a ripetere quello che aveva fatto appena arrivato alla Juventus.”
Dopo lo scorso e deludente campionato, la Vecchia Signora vuole presentarsi ai nastri di partenza del prossimo campionato con la chiara intenzione di vincere lo scudetto e di fare il suo in Champions League, per cui ad Allegri, nonostante la fiducia confermatagli dalla società, difficilmente sarà concessa una seconda falsa partenza. La Juventus di oggi, priva di vittorie come non le capitava da un pezzo, è il risultato di una stagione a cui va messo un punto grande come una casa, con l’obbligo di ripartire sulla base di idee migliori. Il mercato ha già regalato due innesti importanti come Pogba e Di Maria, gli interpreti giusti per dare qualità e compattezza al centrocampo, anche se certamente non è finita qui: infatti, serviranno almeno un difensore, un terzino e un attaccante da affiancare a Dusan Vlahovic. Per il momento la società ha esaudito le richieste del tecnico che, dal canto suo, dovrà poi fare la sua parte, lavorando non solo sugli aspetti tecnici, ma anche sulla testa dei propri giocatori, convinto, come spesso ha sottolineato, che «l’aspetto psicologico è l’80% della prestazione». Inoltre, dovrà riportare equilibrio all’interno di un gruppo orfano di un leader come Giorgio Chiellini e di colonne portanti come Paulo Dybala, nonché stemperare la rabbia per l’epilogo della passata stagione invitando a guardare oltre. Perché vincere non è sempre l’unica cosa che conta, in quanto si può anche perdere e da una sconfitta rinascere più forti di prima. Con tanta attenzione per le cose fatte bene e un pizzico di sana umiltà.