Il “no” a Miralem Pjanic e il non affondo per un numero 9 internazionale, fanno capire bene le intenzioni della società: investire poco, ma su obiettivi giovani che possano rendere in futuro
L’OPERAZIONE – Nulla da fare per Miralem Pjanic alla Juventus. Il centrocampista bosniaco le ha provate tutte, dagli indizi social alla decisione di declinare altre offerte. La Vecchia Signora ha deciso di non affondare il colpo. Nell’estate 2018 si conta una spesa totale di 246,8 milioni, con l’arrivo di Cristiano Ronaldo, Cancelo, Bonucci, Perin e Favilli. Il passivi generato da quegli anni, gli ingaggi strapagati e, infine, anche la pandemia hanno fatto cambiare le strategie bianconere. A rafforzare questa tesi, basti pensare all’operazione Manuel Locatelli. Arrivato in prestito gratuito, con obbligo di riscatto fissato sui 25 milioni e uno stipendio non superiore ai 3 milioni. Chiarissima l’attenzione ai conti e alle spese. Così, a poca distanza dall’ex Sassuolo, la Juventus ha chiuso anche per Kaio Jorge, Moise Kean e Mohamed Ihattaren. Tutti di età giovanissima tra i 2000 e 2002. La partenza di CR7 verso il Manchester United (per 15 milioni, più 8 di bonus) aiuterà le casse bianconere a respirare, ma sul campo si farà sentire eccome la sua mancanza. Mister Allegri dovrà tornare a vincere, senza l’uomo dei 30 gol garantiti. Sicuramente l’assenza di un player e di un numero 9 influirà parecchio, gestendo una squadra con tanto talento, ma tanto da ricostruire.