L’analisi dell’avvocato specializzato in diritto sportivo e penale.
DICHIARAZIONI – L’avvocato Antonio Maria Borello, nel corso di un’intervista rilasciata alle colonne di Tuttosport, ha analizzato la sentenza relativa alla manovra stipendi che ha visto la Juve vedersi accettata la richiesta di patteggiamento e chiudere, così, i conti con la giustizia sportiva italiana. Di seguito un estratto delle parole rilasciate dall’avvocato:
“Le motivazioni uscite ieri riguardo il -10 per il caso plusvalenze, a mio giudizio, sono molto pragmatiche nella rimodulazione della sanzione: difficile impugnare nuovamente con successo la decisione di fronte al Collegio di Garanzia dello Sport. Lo stesso comunicato stampa della Juventus, in fondo, chiarisce come l’accordo sia stato raggiunto “nel miglior interesse della società stessa, pur ribadendo la correttezza del proprio operato”. Il club ha quindi optato per la soluzione migliore in quello che era diventato il momento peggiore, con una penalizzazione per il primo filone, il rischio di un’ulteriore sanzione per il secondo filone e conseguenti, gravi, problemi nell’organizzazione della stagione sportiva successiva”.
Su Agnelli:
“Agnelli ha sempre rivendicato la propria innocenza e la bontà del proprio operato, deduco voglia dimostrarlo anche di fronte al Tribunale Federale. Le sanzioni comminate dalla giustizia sportiva riguardano solo l’ambito sportivo, che è autonomo nella qualificazione dei fatti ai fini disciplinari, quindi non è detto che la scelta riguardi possibili riverberi sul processo penale. Ma attenzione: fino a quando non si celebrerà l’udienza, dunque il 15 giugno, c’è ancora la possibilità che arrivi a un patteggiamento”.
Sulla Uefa:
“La porta per l’Europa attraverso la classifica di Serie A è rimasta aperta, ma c’è ancora l’incognita della Uefa. Il settlement agreement raggiunto nel settembre 2022, infatti, riguardava proprio le stagioni sportive finite nel mirino della Procura. La Uefa recepisce le sanzioni comminate in Italia, ma poi porta avanti un procedimento autonomo attraverso il CFCB, il proprio organo di controllo finanziario dei club. Soltanto a quel punto può valutare se e in che modo sanzionare la Juventus: non c’è solo l’ipotesi dell’esclusione dalle coppe, ma anche altre possibili sanzioni come il richiamo, la multa o la trattenuta dei ricavi derivanti dalle competizioni europee”.