Le parole del centrocampista della Juventus.
DICHIARAZIONI – Weston Mckennie, nel corso di una lunga intervista rilasciata ai microfoni di Goal.com, ha parlato del suo momento alla Juventus, tra presente e futuro. Di seguito un estratto delle parole del centrocampista americano:
Sul recupero dall’infortunio:
“Ho sfruttato la pausa per rilassarmi e lasciare che la mia testa si liberasse un po’. Il mio obiettivo era tornare qui ed essere in forma, mi sono allenato molto e la maggior parte delle persone non mi ha riconosciuto. E’ un buon segno”.
Sul precampionato:
“Nel calcio ti adatti e abitui alle cose molto rapidamente. Ovviamente in Italia questo precampionato è ‘anomalo’. Ci alleniamo due volte al giorno, arriviamo alle 8:30 di mattina e ce ne andiamo alle 8:30 di sera. E’ una di quelle cose in cui alla fine esclami ‘oh, Dio!’. Dopo un mese di assenza è bello rincontrare i compagni e toccare di nuovo il pallone”.
Sulle parole di stima da parte di Allegri:
“Le parole di Allegri sono state molto importanti per me. Per un atleta conta parecchio trovarsi in un luogo dove ci si sente desiderato, dove hanno bisogno di te. Su un mio ipotetico trasferimento ne ho sentite di tutti i colori, al punto che è difficile ignorare del tutto certe voci. Io e il mio agente, comunque, siamo in stretto contatto e quindi sarei il primo a sapere se qualcosa è vero oppure no”.
Sulla prossima stagione:
“Le aspettative sono le stesse ogni stagione. La Juventus è una squadra chiamata sempre a vincere tutto. La maggior parte delle persone non può negare che la Juventus è la prima società in Italia, quindi dovremmo vincere campionato, Coppa Italia, Supercoppa Italiana e Champions League, o quantomeno, disputare la finale di Champions. Un pareggio per noi è come una sconfitta, i nostri standard sono molto elevati. Non ci piace perdere, stiamo lavorando per tornare ai livelli che ci competono. Penso che il mercato in entrata sia ottimo e che la prossima stagione sarà molto positiva per noi”.
Su Pogba:
“Per me è un’opportunità poter giocare con uno del suo calibro, sicuramente non vedo l’ora. Ha energia e tanta personalità, le tante possibilità che si hanno per potersi relazionare con lui sono un bene: in ogni gruppo c’è bisogno anche del momento di svago, per poi capire ovviamente quando è il momento di lavorare sodo”.
Sulla sua ironia:
“E’ il mio luogo felice, per me è importante. Sarà forse che in Italia si bada più all’eleganza e alla classe ma, ogni volta che faccio qualcosa, la reazione è del tipo ‘cos’è che sta facendo adesso?’. E’ la mia personalità, sono fatto così. E’ fantastico avere compagni che accettano tutto questo, che sanno bene quando è il momento di prendere le cose un po’ meno sul serio”.