Tripudio azzurro a Wembley. La Nazionale di Mancini conquista la finale dell’Europeo 2020. Lo fa al termine di una gara difficile e combattuta. Una gara dove gli azzurri soffrono, vengono schiacciati dal palleggio spagnolo, una partita giocata per una grossa fetta nella nostra metà campo. “Ha giocato meglio la Spagna” diranno alcuni. Vero, probabilmente. Poco male, onestamente. Vincere è l’unica cosa che conta, direbbero in quel di Torino. A passare è l’Italia. Ed è tripudio ed orgoglio vero. Perché dopo il pareggio di Morata a 10′ dalla fine dei tempi regolamentari il sogno di passare il turno accarezzato con il vantaggio azzurro targato Chiesa sembrava essere svanito. Il pressing spagnolo, la fatica ad uscire e a ripartire, i tanti errori in fase di impostazione, poi i supplementari e la stanchezza. L’Italia non si piega nei momenti più difficili, e viene premiata nella lotteria dei rigori. Una lotteria che, iniziata nei peggiori dei modi con l’errore di Locatelli, viene rimessa in piedi da Belotti, dai bianconeri Bernardeschi e Bonucci, e da Jorginho, che sfrutta la gran parata di Donnarumma sull’errore dal dischetto di Morata, croce e delizia degli spagnoli (per loro fatale anche il tiro di Olmo, tra i migliori dei suoi nella gara). Il numero 8 azzurro è gelido dal dischetto, e incontenibile nell’esultanza. Quella di tutto il paese. Un paese che adesso può veramente dire “Bentornata, Nazionale”. Domenica, a Wembley, ci giochiamo tutto. Danimarca o Inghilterra risponderanno domani. Noi ci siamo.
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