Fischio finale all’Allianz Stadium. La Juventus batte il Chelsea con la rete di Chiesa. Di seguito le pagelle a cura della nostra redazione.
SZCZESNY 6,5 – La sua partita viaggia tranquilla su ritmi che non lo impensieriscono nei primi 45 minuti. La rete di Chiesa costringe gli ospiti a fare qualcosa di più nella ripresa. Ma il polacco è attento e regge bene l’urto inglese e le sollecitazioni di big Rom. Sicuro.
DANILO 6,5 – Gladiatore sulle palle alte, furetto della fascia in ripartenza. Il terzino brasiliano è in crescita e sta tornando ai livelli della passata stagione. L’avversario dalla sua parte non passa mai e quando c’è da lottare è l’ultimo a tirarsi indietro. Concentrato.
BONUCCI 7 – Che abbia o meno il Green Pass, Lukaku stasera ha rievocato i sorci verdi delle ultime volte nelle quali ha incontrato il centrale bianconero. E non è mai entrato. Il gigante belga è preso in consegna talvolta da lui, talvolta dal collega di reparto (vedi voto successivo) con esiti sempre favorevoli alla difesa di casa. Gli sfugge in una sola occasione ma fa poco male.
DE LIGT 7 – Si completa con Bonucci e ne costituisce il più roseo avvenire. L’olandese guida la difesa con la personalità del veterano, i dubbi sulla sua titolarità sono fugati. L’avversario quotato lo esalta e lui disputa 90 minuti di una pulizia impressionante. Muro.
ALEX SANDRO 6 – Gara nel complesso sufficiente, un gradino sotto le ultime prestazioni, dell’ex Porto. Si fa vedere poco nella metà campo avversaria ma si fa sentire tanto in quella bianconera. Poche sbavature e un finale in crescita gli valgono il 6 pieno.
CUADRADO 6 – Gara senza infamia e senza lode quella del colombiano. Pasticcione nel primo tempo, i falli che subisce nella ripresa permettono ai compagni di guadagnare metri e di tenere palla. Meno roboante del solito ma altrettanto prezioso.
LOCATELLI 6 – Il giro palla inglese lo taglia talvolta fuori dal centro del gioco. Non la migliore prestazione da quando è alla Juventus, a causa di un’impostazione della partita che non favorisce di certo la sua costruzione dalle retrovie. Sbaglia qualche palla di troppo e sfiora l’autogol beffardo nel secondo tempo. Lotta e dà il suo contributo nella parte finale della gara
BENTANCUR 5 – Il numero 30 soffre terribilmente il palleggio del Chelsea. Raramente recupera palla, la serata non è di quelle che offrono molti spunti per un mastino come lui. (dall’83’ CHIELLINI 6 – Roccioso, arcigno, scorbutico. Con Giorgione in campo negli ultimi minuti, la Juventus può blindare il fortino e garantire quella tenuta finale necessaria per portare a casa i tre punti. Eterno)
RABIOT 5 – L’assetto tattico della Juventus dovrebbe costituire l’abito da sartoria confezionato su misura per il francese. Così non è e l’ex Psg fornisce una prestazione opaca, densa di passaggi sbagliati e corsa spesso a vuoto. Clamoroso il dosaggio errato della potenza dell’invito che vanifica la più netta occasione bianconera del primo tempo. (dal 77′ MCKENNIE 5 – Si segnala solo per una scelta sbagliata: Moise Kean sta ancora aspettando il suo cross)
CHIESA 7 – Che si tratti di campionato o Champions League Federico ha capito molto bene che stare alla Juventus significa dare il 110%. La sua prova è un costante coast to coast che lo porta a strappare da un’area all’altra. Egoista nel primo tempo, quando poteva servire un Bernardeschi che si era mosso bene in avanti per una ripartenza nella quale si doveva fare meglio. Si riscatta nella ripresa con il taglio sul primo palo che vale la rete del vantaggio. Alta velocità. (dal 77′ KEAN 5,5 – Entrato per dare smalto e freschezza alla Juventus, il talento azzurro appare macchinoso e poco lucido. Meno sconcertante appare la decisione di Allegri di escluderlo dai titolari).
BERNARDESCHI 7 – La mossa a sorpresa di Allegri punzecchia la retroguardia del Chelsea nel primo tempo. I suoi movimenti sono ossigeno per imbastire i contropiedi della Vecchia Signora. Se Rabiot non avesse sbagliato la misura del passaggio e se Chiesa avesse alzato la testa anziché calciare, Federico Bernardeschi avrebbe avuto due occasioni nitide per andare in porta. La giocata con la quale serve in maniera intelligente Chiesa per il gol che sblocca la gara è da Champions League. Ritrovato. (dal 65′ KULUSEVSKI 5 – Non impatta bene con la partita e gira a vuoto per una mezz’ora abbondante. Non incidono le sue giocate e anzi due palloni persi potevano costare caro. Evanescente).
All. ALLEGRI 6,5 – Il buon vecchio catenaccio e contropiede valgono al livornese il round 1 della doppia sfida ai campioni d’Europa. Legge bene la gara in una situazione d’emergenza per le tante assenze e disegna un 11 titolare da manuale della tattica. Stratega.