Sono state giornate difficili e complicate per il dramma e i tanti problemi che hanno coinvolto la Toscana e il comune fiorentino colpito da un’alluvione che ha causato numerosi danni nella serata tra giovedi e venerdi scorso. In una cornice di pubblico insolita, a causa dello sciopero del tifo organizzato viola che si è schierato contro la decisione della Lega Calcio che ha autorizzato lo svolgimento della partita, si è giocato un anomalo Fiorentina-Juventus, partita carica di significato e tradizione e molto importante per la classifica di entrambe le squadre.
C’erano tutti gli indizi giusti per assistere alla classifica partita di Massimiliano Allegri, squadra bassa che lascia il pallino del gioco agli avversari e provare a ripartire sulle incertezze degli avversari.
Copione rispettato al centimetro con la partita che si incanala sui binari bianconeri dopo appena 10 minuti, quando alla prima trama offensiva la Juventus trova il primo gol in serie A di Fabio Miretti. Una buona trama, quella bianconera, iniziata con il movimento di Kean, proseguita dalla transizione di Rabiot e rifinita da Kostic che ha approfittato dell’incertezza di Parisi per servire con i tempi giusti Fabio Miretti che in anticipo su Quarta trova il corridoio giusto per beffare Terracciano.
Juventus in vantaggio dopo 10 minuti e Fiorentina colpita a freddo; il copione tattico della partita non poteva che prevedere una squadra in trincea pronta a respingere gli attacchi e le iniziative della squadra avversaria. E il primo tempo racconta di una dominio territoriale assoluto dei padroni di casa, che prendono rapidamente il pallino del gioco, con l’ex Arthur pronto a guidare le trame offensive dei viola e la Juventus pronta a fare muro davanti a Szczesny. La Juve ormai ha nelle corde questo tipo di partita, una partita di concentrazione e di duelli che i vari Bremer, Gatti e Rugani vincono spesso e volentieri, facendo leva sulla forza fisica negli scontri contro i vari Kouamè, Nico Gonzalez e Beltran.
La Fiorentina spinge e attacca ma la Juve arretra ma non molla e Szczesny si supera su una conclusione violenta di Nico e su una punizione quasi perfetta di Biraghi. Il Franchi spinge e i viola ci provano ma la Juventus resiste e potrebbe sfruttare meglio le ripartenze ma rinuncia ad offendere, preferendo passaggi orizzontali rispetto a provare a contrattaccare.
Una Juventus brutta ma pratica e consapevole di avere una solidità difensiva da fare invidia.
Quinto clean sheet consecutivo con la firma di un Bremer in versione Ironman e un Rugani decisivo nell’anticipo su Ikonè pronto a colpire a botta sicura nel finale. Gatti si esalta nei duelli individuali ma a volte deve mantenere la lucidità e mantenere la posizione come ricordato da Allegri nel postpartita. La Juventus resiste fino alla fine del match e la Fiorentina nella seconda parte della ripresa appare sfiduciata dopo aver rimbalzato sulla tenuta della difesa sabauda. La vittoria che lancia la Juve nel ruolo di anti-Inter è una partita che porta la firma del proprio allenatore che ha plasmato una squadra che raramente subisce gol, che non giocherà bene a calcio ma è tremendamente efficace
La Juve può giocare meglio di cosi, perché la pochezza della produzione offensiva offerta dai bianconeri non è all’altezza di una squadra della qualità della Juventus, ma la squadra vola in classifica.
Dopo 11 partite i bianconeri sono secondi, ad appena due punti dall’Inter che arriveranno allo Stadium tra due turni: brutti da vedere ma solidi ed efficaci, la Juve può fare meglio di cosi?
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