Le parole del giornalista sul caso Ronaldo e sul debutto della nuova Juve di Allegri.
IL PUNTO – Mario Sconcerti ha parlato di Udinese-Juventus, di ciò che si è visto in campo e di ciò che accade fuori dal rettangolo verde. Queste le sue parole nell’editoriale per il Corriere della Sera.
“Il caso Ronaldo è il primo. C’era stato il tempo per risolverlo prima. Ora pesa su tutto l’ambiente. Non si può far finta di poterne fare a meno e poi farlo giocare nel finale. È una contraddizione tecnica e societaria. Restano gli spunti di Dybala e la partita di Cuadrado che continua a essere il migliore. Ma resta anche la vecchia sensazione di vuoto che esisteva già in Pirlo, quei momenti in cui non c’è controllo e tutto entra nelle mani del caso. In sostanza insiste a non esserci il senso profondo della squadra. Credo che Allegri riuscirà a trovarlo, ma senza più giocare troppo con gli schemi. Peraltro Allegri debuttava con i cinque cambi pandemici. Li ha sbagliati quanto il suo portiere ha sbagliato gli interventi”