Una rondine non fa primavera, ma tre, anzi quattro indizi cominciano ad essere una prova del ritorno della Juventus targata Massimiliano Allegri.
Quattro come la quarta vittoria consecutiva ottenuta dalla Juventus, con una classifica rimessa in carreggiata e la zona Champions che adesso dista un solo punto in classifica per i bianconeri. L’uscita dal tunnel della crisi di questa via di stagione sembra, almeno dal punto dei vista dei risultati, sulla buona strada per i bianconeri. La vittoria contro la Roma di Mourinho è ossigeno anche e soprattutto per il prestigio dell’avversario, di certo non test facile per chiunque, soprattutto viste le tante assenze nel reparto offensivo che non hanno però pregiudicato la prestazione dei padroni di casa.
Soffre la Juventus. In avvio, dove i giallorossi sembravano essere in serata. Dopo il vantaggio rocambolesco ma provvidenziale di Kean, avvenuto al 16′ del primo tempo, quando la Roma ha provato a reagire. Nel finale, dove i tentativi degli ospiti non riescono a impensierire il risultato in favore degli uomini di Allegri. E la capacità di soffrire e di tenere la porta inviolata, con una ritrovata solidità, è forse il dato più importante di questo mini-ciclo positivo.
Anche, giusto sottolinearlo dopo le tante critiche di questo avvio di stagione, grazie al suo portiere. Szczesny è sicuramente l’uomo del match. La parata sul rigore di Veretout al 41′ (che ha portato con sé diverse proteste dalla parte giallorossa sulla scelta dell’arbitro Orsato) è la sliding door del match che ha indirizzato la vittoria verso la Juventus.
Allo Stadium finisce uno a zero, come nella più classica memoria allegriana. Anche questo segno di una squadra che lentamente sembra riallinearsi al credo del proprio allenatore. Non bellissima forse, ma solida ed efficace.