Dopo 6 mesi tra processi e sentenze, squadra e tecnico non sembrano più sereni
NERVOSISMO – Storie tese tra la Juventus e Massimiliano Allegri. Le tre sconfitte consecutive maturate in questo Aprile decisivo per il raggiungimento degli obbiettivi stagionali, stanno lasciando delle scorie. Segnali di cedimento anche da parte del tecnico, che dopo 6 mesi vissuti in attesa dei processi della giustizia ordinaria prima e sportiva poi, sta palesando un scarsa serenità. Gli effetti di questo range di tempo vissuto quasi in sospensione tra il campo e la realtà, fra risultati e processi, si stanno notando adesso con la squadra che sembra scarica e il suo allenatore insofferente.
Mancano 35 giorni al fischio finale della stagione sportiva che potrebbe ancora concludersi con la vittoria di un trofeo, in caso di passaggio del turno dei bianconeri contro il Siviglia per evitare di non posizionare almeno una coppa in bacheca per la seconda stagione consecutiva.
Adesso la Juve non può più sbagliare, non può più permettersi altri passi falsi per non rischiare di gettare alle ortiche gli ultimi obiettivi stagionali, eliminata dalla Champions a Dicembre, archiviata la vittoria in campionato ed eliminata dalle semifinali di Coppa Italia.
Il secondo posto in Serie A e la vittoria dell’Europa League sarebbero un contentino più accettabile da digerire a patto che la Juventus trovi una reazione, passando dalla partita di Bologna e riesca a tornare a concentrarsi solo sul campo.