L’ex capitano bianconero difende l’allenatore della Juve
DIFESA – Intervistato all’interno dell’edizione odierna di Tuttosport, Dino Zoff ha affrontato varie tematiche legate all’attualità bianconera.
“Il discorso dei punti prima tolti, poi dati poi nuovamente tolti sicuramente ha avuto un peso nella gestione delle settimane di lavoro. Poi è chiaro che la squadra potesse fare meglio, sarebbe impossibile negarlo. E non sarebbe giusto, gli alibi non sono mai utili a nessuno. Anche la poca chiarezza in società ad un certo punto si è fatta sentire sul campo ma ora penso che la Juve stia ritrovando il proprio assetto dopo un periodo di confusione”
Sulla conferma di Allegri –
“Non mi piace entrare in queste dinamiche. Ad un certo punto ha fatto quello che poteva, all’inizio poteva fare meglio ma parliamo sempre di un allenatore che merita il massimo rispetto”.
Sul significato di far parte della Juventus –
“Il mio caso è particolare perché io ero juventino da bambino. La Juventus era la mia aspirazione massima. Prima di andare a Torino ho fatto un po’ di giri d’Italia ma per me la maglia bianconera era un traguardo. Non era solo un punto di partenza ma d’arrivo. Poi certo bisogna conquistarsi credito anno dopo anno. Era cosi’ ai miei tempi ed è cosi’ adesso. “
Sulla differenza con altri club –
“Diventare calciatore o allenatore della Juventus significa sposare una causa, è come un patto di sangue. Organizzazione, disciplina e comportamenti corretti sono la norma. Prima il club costruisce l’uomo poi il calciatore. Riprendere in mano questi dettami sarebbe importante anche oggi, in una Juve che dall’anno prossimo ripartirà da tanti ragazzi giovani.”